3 giorni di permesso retribuito docenti a tempo determinato: ancora non si possono chiedere, ecco fino a quando e perchè
Procedura incompleta
Si sperava di fare in tempo in vista dell’inizio dell’anno scolastico, ma così non è stato. Il motivo è che l’ipotesi, per diventare realtà, ha bisogno di un iter burocratico ben preciso che evidentemente non è ancora completo. In caso contrario, non può essere sottoscritta definitivamente. Solo quando questo iter sarà completo, il Contratto 2029/21 entrerà in vigore ed esplicherà i suoi effetti.
La norma consente di usufruire di permessi per motivi familiari o personali, che saranno riconosciuti e retribuiti, al pari dei docenti di ruolo. La novità è che al contrario di quanto previsto nel precedente CCNL, la norma vale anche per il personale assunto con contratto sino al 30 giugno e al 31 agosto. Rientrano nella casistica anche gli insegnanti di religione cattolica assunti con contratto annuale.
Chi ne ha diritto
Il contratto prevede che i titolari di contratto sino al 30 giugno e al 31 agosto hanno diritto, a domanda, a 3 giorni di permesso per motivi personali o familiari, durante l’anno scolastico. Elemento fondamentale è che i giorni di permesso sono retribuiti. I giorni di permesso devono essere documentati anche mediante autocertificazione.
I 3 giorni di permesso retribuito sono diritto dei soli docenti assunti con contratto al 31/08 e al 30/06.
Chi resta fuori
Restano esclusi quelli con contratto di supplenza breve e saltuaria.
Per loro sono disponibili sono attribuiti permessi non retribuiti, sino a un massimo di 6 giorni ad anno scolastico. Quando si sbloccherà la situazione? Probabile che la firma definitiva del Contratto possa arrivare tra qualche settimana. Infatti sono previsti ancora altri incontri fino a metà ottobre, per definire gli ultimi dettagli.