Ricciardi: “Se non vuoi vaccinarti, non insegni ai ragazzi. Cambia mansione o vai in segreteria”
Ricciardi: “Se non vuoi vaccinarti, non insegni ai ragazzi. Cambia mansione o vai in segreteria”.
Continuano a far discutere i no-vax, in particolare di coloro i quali lavorano a scuola. A tal proposito Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto ad ‘Agorà estate’, su Rai Tre è stato molto duro nei confronti dei docenti che non vogliono vaccinarsi: “Il personale scolastico ha manifestato grande sensibilità per la vaccinazione anti Covid, c’è una percentuale alta di vaccinati, ma se non vuoi vaccinarti, non insegni ai bimbi”.
Per il Ricciardi chi lavora a contatto con le persone ha l’obbligo morale di proteggere sia se stesso che gli altri. Se non la vede così non può insegnare in una classe e va spostato a fare un’altra mansione: “Se ci sono persone che non si vogliono vaccinare e che lavorano con bambini sotto i 12 anni, li si sposta ad un altro lavoro. Vanno in segreteria, vanno in biblioteca”.
Nonostante il vaccino, complice anche le varianti, molte persone stanno comunque contraendo il virus. E lo stesso Ricciardi lo ammette: “Anche se si è vaccinati si può essere infetti. Questa variante buca perfino il doppio ciclo vaccinale perché conferisce una certa protezione contro la malattia grave e l’ospedalizzazione ma nel 30-35% dei casi determina infezione anche nei soggetti che hanno fatto la seconda dose di vaccino, figuriamoci una sola”.
Ricciardi ha sottolineato che la necessità di vaccinare al più presto è legata anche al fatto che “più esitiamo più lasciamo la possibilità al virus di selezionare varianti che non solo bucano il vaccino per l’infezione ma lo bucano anche per la protezione. In questo momento stiamo guardando con grande cautela alla variante Delta Plus in India e a una variante Lambda, che è stata isolata in Perù e che ci preoccupa molto. Per cui vacciniamo presto, in maniera tale da proteggere le persone dall’ospedalizzazione e dalla malattia. E poi prendiamo le decisioni mano mano che emergono le conoscenze sulle varianti che nel mondo emergono. Perché in Europa abbiamo vaccinato il 50% della popolazione, ma in Africa l’1%, in Asia il 3%. Quindi il virus ha oggi centinaia di milioni di persone su cui si può esercitare per cercare di aggirare le nostre difese”.