Sciopero scuola del 10 dicembre: un fallimento che indebolisce tutto il sindacato
Pensiamo che la Cisl-scuola, nel constatare il fallimento dello sciopero scuola del 10 dicembre voluto da tutti gli altri sindacati rappresentativi, non abbia esultato né abbia rivendicato, più di tanto, il successo della linea del dialogo e del confronto, in alternativa allo sciopero. Dall’esito negativo dello sciopero scuola del 10 dicembre non può che uscire una preoccupazione comune che riguarda sia chi ha proclamato lo sciopero sia chi ha scelto la linea alternativa del confronto: tutto il sindacato ne è uscito indebolito. Non hanno perso soltanto i nove sindacati in sciopero: ha perso il Sindacato.
Un milione di persone che, di fatto, non ha raccolto l’invito sindacale allo sciopero scuola del 10 dicembre, conferma implicitamente la linea del ministero e del Governo o, quanto meno, al di là del merito delle rivendicazioni e delle proposte governative, dimostra il diffuso dissenso sul ricorso allo sciopero, in particolare nel momento delicato e difficile che il Paese sta attraversando a causa della pandemia che proprio in questi stessi giorni sta moltiplicando i contagi.
Comunque la si guardi, la nuova situazione dell’after day vede indebolito tutto il mondo sindacale che dovrà far presto a trovare una linea comune e una unità di azione – cosa non facile né immediata, visto l’ulteriore e più profondo strappo tra le confederazioni per lo sciopero generale del prossimo 16 dicembre.
Sarà necessario anche un ripensamento della strategia da adottare. Una prima questione riguarda proprio lo sciopero per il quale è necessaria una revisione coraggiosa. Prima di tutto: maneggiarlo con cura.
Seconda avvertenza: utilizzarlo soltanto in casi di estrema necessità.
Terza avvertenza: tenerlo lontano dalla portata dei “bambini” (i piccoli sindacati), che significa dare attuazione all’art. 39 della Costituzione.