Scuola, reddito di formazione e voti spiegati: le richieste degli studenti per l’istruzione del futuro
ROMA – L’istruzione dal basso degli studenti italiani parte dalla sicurezza. Ogni tre giorni (i dati sono di Cittadinanzattiva) un edificio scolastico conosce un crollo e la metà non ha certificato di agibilità. Raccontano gli studenti – raccolti a Roma, domenica, nel Teatro Italia, al termine della tre giorni “Gli Stati generali della scuola” – che diverse aree del Paese “non sono coperte da presidi scolastici e gli studenti per raggiungere la loro classe devono iniziare una vita da pendolari”.
Il nodo della didattica digitale
Seicento ragazzi, radunati dall’Unione degli studenti e ascoltati da delegazioni di Flc Cgil, Legambiente, Libera, hanno prodotto una serie di documenti che, tra le prorità, indicano lo sviluppo della Didattica digitale, necessario dai tempi pre-pandemici e adesso diventato irrimandabile: “Non si può riproporre la lezione frontale su schermo, bisogna sviluppare uno studio innovativo e di gruppo”
Contro l’alternanza
Ancora, l’Alternanza scuola lavoro, che ha acceso le manifestazioni di piazza degi ultimi tre venerdì nel ricordo di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, morti nel corso di stage formativi. L’Uds chiede l’abolizione di questa “alternanza aziendalizzata”. Bisogna virarla verso percorsi creativi che si occupino dell’accoglienza degli stranieri e la lotta alle mafie: “Chiediamo un’istruzione integrata, che fonda apparato teorico e pratica”.
Le tre richieste
Le assemblee hanno avanzato la richiesta di “un reddito di formazione” per consentire a tutti di avere accesso a libri, corredo scolastico, connessione internet, ingressi ai musei e alle biblioteche. La valutazione dei docenti deve essere spiegata e non più punitiva: deve prevenire eventuali debiti formativi e consentire di avviare un percorso tagliato sul singolo discente. Infine, deve salire il peso degli studenti nelle decisioni dei collegi scolastici. E si deve allargare l’attività pomeridiana negli istituti.
Le voci dei ragazzi
“In questi giorni ci siamo confrontati tra territori da tutta Italia”, ha detto Giorgio Tropeoli, dell’Unione degli studenti Umbria, “una scuola migliore può cambiare la società tutta”. Alessandro Finetto del Laboratorio studentesco di Torino: “Ci siamo mobilitati in migliaia in tutta Italia e abbiamo occupato più di 50 scuole, in nome di Lorenzo e Giuseppe, contro il sistema attuale di sfruttamento, precarietà, competizione continua”. Conclude Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Uds: “La scuola deve tornare a essere un presidio culturale all’interno dei nostri territori, di inclusione e abbattimento delle disuguaglianze, di rivoluzione continua dell’intero sistema sociale. Il ministro Bianchi non può continuare ad ignorare questo processo di cambiamento: nei prossimi giorni incontreremo la politica, ma non accettiamo più di essere solo ascoltati, pretendiamo un reale e radicale cambiamento, questa normalità ci sta troppo stretta”.
La piazza intitolata a Lorenzo e Giuseppe
Alla fine delle assemblee, svolte in gran parte nei giardini del quartiere San Lorenzo di Roma, l’Uds ha dedicato l’area a Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci.
La spaccatura tra gli studenti
L’Unione degli studenti e la Rete degli studenti medi in questi venerdì di mobilitazione sono stati attaccati dalle diverse sigle antagoniste cresciute alla loro sinistra. La Rete ora lancia un nuovo ciclo di mobilitazioni, che parte oggi ad Ancona, alle 16,30 in Piazza Cavour. E’ prevista oggi anche l’audizione della Rete degli studenti medi alla Commissione Istruzione della Camera sul tema della Maturità e sui Pcto (ex Alternanza scuola lavoro). A ricasco, nuove assemblee nelle scuole. Il coordinatore Tommaso Biancuzzi: “Ci mobilitiamo contro un sistema di istruzione che ci schiaccia e non ci permette di sviluppare noi stessi e costruire un futuro migliore”.
I tavoli tematici al via al ministero
Sempre oggi, con la questione dell’Esame di Maturità, sono partiti i tavoli tematici al ministero dell’Istruzione. Gli studenti delle consulte parleranno con i dirigenti ministeriali di Educazione civica (martedì 22), sport (venerdì 25), Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (4 marzo), benessere psicofisico delle studentesse e degli studenti (7 marzo).
fonte: la Repubblica