Doppio canale di reclutamento: immissione in ruolo graduale dei precari precari che hanno svolto oltre tre annualità di supplenze
In attesa dei decreti attuativi per proseguire la riforma del reclutamento docenti iniziata dal ministro Bianchi, il nuovo ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara pensa a riformare la struttura dei concorsi scuola alla luce dell’evidenza fallimentare delle ultime esperienze emerse in occasione degli ultimi anni.
Addio alle prove a crocette
L’addio alle prove a crocette sembra sempre più probabile, anche se non sarà semplice rivoluzionare un meccanismo che ha supportato il reclutamento docenti negli ultimi anni. Se cambiamento dovrà essere, dovrà essere garanzia di miglioramento evidente, altrimenti presterebbe il fianco a inevitabili critiche peggiori di quelle che colpiscono la scuola attualmente.
La riforma del reclutamento insegnanti dovrebbe comprendere l’addio alle contestate prove a crocette, al centro delle polemiche degli ultimi concorsi ordinari. Ma la riforma è ancora tutta da delineare.
Graduatorie ad esaurimento con tutti gli idonei dei concorsi
Il fallimento recente dei concorsi scuola secondo i sindacati ha portato a un aumento esponenziale delle supplenze, come confermato nelle ultime ore dai dati ufficiali. Prima di procedere con i prossimi concorsi, il ministero dovrà risolvere la questione inerente il concorso ordinario e straordinario bis, introducendo una graduatoria ad esaurimento con all’interno tutti i candidati che al termine delle prove sono risultati idonei.
I sindacati chiedono anche di modificare la validità delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari e l’integrazione di quello del concorso straordinario bis.
Doppio canale di reclutamento
“Sarà anche importante – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – agire sulla stabilizzazione dei precari, reintroducendo quel doppio canale di reclutamento che permetterebbe all’Italia di essere coerente con le richieste dell’UE contro l’abuso dei contratti a termine e che ci hanno portato già a ricorrere alla Corte di Giustizia europea per una riforma del reclutamento illegittima e tutta da rivedere: non si può continuare a fare nulla di fronte a decine e decine di migliaia di lavoratori della scuola precari che hanno svolto oltre tre annualità di supplenze, perché vanno gradualmente immessi tutti in ruolo. Di questo abbiamo parlato solo alcuni giorni fa con l’Ufficio del gabinetto del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, adesso speriamo che le nostre richieste trovino seguito con l’approvazione dei nostri emendamenti a decreti di fine anno”