Naspi, come lavorare senza perdere il diritto all’indennità di disoccupazione
NASpI, in alcuni casi è possibile lavorare senza per questo perdere il diritto riguardante l’indennità di disoccupazione.
Luigi Rovelli scuola in forma
NASpI, posso lavorare senza perdere il diritto all’indennità di disoccupazione?
Occorre, prima di tutto, ricordare che la NASpI è un’indennità che viene erogata al lavoratore (dipendente privato e pubblico) quando questi ha perso il proprio impiego per ragioni che non sono riconducibili alla propria volontà. Nel caso in cui un lavoratore dovesse trovare un nuovo impiego, non necessariamente andrà a perdere il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione, anche se occorre prestare attenzione ad alcuni limiti da rispettare.
A questo proposito, l’INPS, in una FAQ, fa chiarezza in merito alla possibilità di poter ugualmente lavorare continuando a beneficiare della NASpI. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale spiega: ‘Se percepisci già la NASpI, puoi svolgere attività lavorativa di natura occasionale (lavoro accessorio) solo in caso di lavori sporadici e saltuari, remunerati tramite il Libretto famiglia, nel limite complessivo di 5mila euro annui’. È opportuno sottolineare che il beneficiario della NASpI non è tenuto a comunicare all’INPS il compenso derivante dal suo nuovo lavoro, sempre che, come si è detto poc’anzi, tale compenso non vada a superare la soglia dei 5mila euro complessivi l’anno.
Nuovo lavoro come dipendente o come autonomo: NASpI ridotta
Nel caso in cui, invece, si dovesse trovare una nuova occupazione come dipendente oppure si volesse intraprendere un’attività di lavoro autonomo, occorre far riferimento a quanto disposto dagli articoli 9 e 10 del DL N. 22/2015. Il lavoratore potrà continuare a beneficiare della NASpI solamente nel caso in cui il reddito non superi 8.145 euro: inoltre, la scadenza del contratto sottoscritto non dovrà essere superiore ai sei mesi. Tuttavia, occorre precisare che l’importo della NASpI, in questo caso, verrà decurtato: la prestazione, infatti, verrà ridotta sino all’80 per cento del reddito previsto.
Per quanto riguarda l’attività di lavoro autonomo, vale lo stesso discorso anche se, in questo caso, il limite reddituale è fissato a 4.800 euro.
In entrambi i casi, comunque, il lavoratore sarà tenuto a dare comunicazione all’INPS dell’avvenuta variazione del proprio ‘status’: tale comunicazione dovrà pervenire all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale entro 30 giorni dalla data di inizio della nuova occupazione.