AFAM, concorsi di sede 2023/24: in arrivo il decreto ministeriale
AFAM, in arrivo decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca per il reclutamento di docenti a tempo indeterminato.
Luigi Rovelli scuola in forma
AFAM, in arrivo il decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca riguardante il reclutamento a tempo indeterminato dei docenti secondo quanto previsto dal decreto Milleproroghe. Nei giorni scorsi, si è tenuta un incontro, durante il quale il Ministero ha illustrato lo schema del decreto che, nelle more della piena attuazione del nuovo regolamento, consente l’assunzione a tempo indeterminato di docenti, attingendo, in via prioritaria dalle graduatorie compilate dalle istituzioni per la stabilizzazione del personale e dalle vigenti graduatorie nazionali, oltre che, in subordine, tramite concorsi pubblici per titoli ed esami.
AFAM, in arrivo decreto MUR per il reclutamento di docenti a tempo indeterminato
Il comma 4-ter dell’articolo 6 del DL 198/23, infatti, ha stabilito quanto segue: ‘Nelle more della piena attuazione del regolamento…per l’anno accademico 2023/2024, le istituzioni…possono reclutare, nei limiti delle facoltà assunzionali autorizzate e successivamente ripartite dal Ministero dell’università e della ricerca, personale docente a tempo indeterminato prioritariamente a valere sulle vigenti graduatorie di cui all’articolo 14, comma 4-quater, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, nonché sulle vigenti graduatorie nazionali per titoli e, in subordine, mediante selezioni pubbliche per titoli ed esami, nel rispetto dei principi di cui agli articoli 35, comma 3, lettere a), b), c) ed e), e 35-bis, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché di criteri, modalità e requisiti di partecipazione definiti con decreto del Ministro dell’università e della ricerca, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto’.
Una nota informativa diffusa da Flc-Cgil ha provveduto ad illustrare i contenuti dello schema di decreto. Secondo il nuovo provvedimento, potranno essere assunti circa 600/700 docenti, circa il 40% del totale dei posti liberi. Questa cifra deriva dalla somma dei posti per ampliamento previste dall’articolo 1, comma 889, della legge 178/20 non utilizzate e dal numero dei posti equivalenti ai risparmi per pensionamenti a decorrere dal 1° novembre 2023.
La ripartizione delle facoltà assunzionali avviene in proporzione ai posti vacanti di ciascuna istituzione in esito ai trasferimenti. In caso di utilizzo di facoltà assunzionali in presenza di candidati inseriti nelle graduatorie nazionali, le assunzioni sono effettuate in via prioritaria da queste graduatorie che, però, risultano quasi completamente esaurite. La stessa priorità è prevista per gli elenchi A e B stilati in sede di statizzazione delle ex accademie storiche e degli ex istituti superiori di studi musicali. Questi elenchi sono utilizzabili esclusivamente dagli istituti che li hanno compilati. Per quanto riguarda i concorsi di sede, questi prevedono una fase di valutazione dei titoli e due prove.
Non è prevista alcuna forma di riconoscimento particolare per i precari con tre anni di servizio. È previsto un punteggio minimo di 18 punti su 30, riguardante i titoli di servizio, artistici e culturali, per poter accedere alle prove. Le prove consistono in una prova didattica a carattere teorico o pratico in relazione alla tipologia di insegnamento e del settore artistico-disciplinare, che attesta la competenza didattica dei candidati e in un’ulteriore prova pratica o di altra prova, scritta o orale, in relazione alla tipologia di insegnamento e del settore artistico-disciplinare, che attesta la conoscenza e la preparazione dei candidati.
Potranno partecipare alle procedure anche i docenti di ruolo presso la stessa istituzione o presso altre istituzioni inquadrati in settori artistico-disciplinari affini a quello per cui viene bandita la procedura. Sono previste disposizioni in tema di applicazione delle riserve di posti in applicazione della Legge 68/99.