Opzione donna, bocciate le mozioni dell’opposizione: no al ritorno dei requisiti del 2022
di Veronica Elia, Scuola in Forma
Bocciata alla Camera la mozione dell’opposizione per il ritorno dei vecchi requisiti del 2022 per accedere ad Opzione donna.
La Camera boccia le mozioni dell’opposizione per il ritorno di Opzione donna con i requisiti del 2022 che permettevano l’accesso anticipato alla pensione con 35 anni di contributi e 58 di età (59 le autonome). Approvata, invece, la mozione di maggioranza per introdurre specifiche iniziative per contrastare il divario pensionistico di genere.
Opzione donna: bocciato il ritorno ai requisiti del 2022
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per il ripristino di Opzione donna con i requisiti del 2022, la Camera però ha bocciato la richiesta. Tuttavia, nel testo approvato dall’Assemblea di Montecitorio si legge che il Governo si impegna “ad individuare, nell’azione di Governo e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, nell’ambito delle riforme del sistema pensionistico forme di flessibilità di accesso per le donne al trattamento pensionistico e/o di anticipo pensionistico“. Inoltre, si assume il compito di “studiare formule innovative per integrare le prestazioni lavorative con i tempi di vita e di cura”.
Approvata, invece, con 164 voti a favore e 106 contrari la mozione di maggioranza per introdurre specifiche iniziative per contrastare il divario pensionistico di genere.
Le parole della deputata Chiara Appendino
Dopo il rigetto della mozione presentata dall’opposizione per ripristinare Opzione donna nella sua formula del 2022, la deputata del M5S Chiara Appendino ha commentato: “A noi e alle tante lavoratrici rimane la rabbia, frutto del tradimento compiuto da Governo e maggioranza. Prima è stata creata una legittima aspettativa, con l’esplicito impegno a prorogare Opzione Donna nel programma elettorale di Fratelli d’Italia, e poi questa aspettativa è stata uccisa”.
“Ancora oggi, su Opzione Donna il Governo e la maggioranza che lo sostiene hanno mostrato il loro vero volto. La bocciatura della nostra mozione, con la quale avevamo chiesto di ripristinare la misura con i vecchi requisiti, non è che l’ultimo atto di una serie di prese in giro che vanno avanti da mesi sulle spalle di oltre 20mila donne”. Ha aggiunto subito dopo. Per il momento, quindi, Opzione donna continuerà ad essere riservata a lavoratrici caregiver, invalide al 74% e licenziate o dipendenti da imprese in crisi, le quali potranno lasciare il lavoro a 60 anni di età (59 e 58 rispettivamente con uno e due figli a carico) e con 35 di contributi versati.
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