Scuola, il concorso diventa light: 35 mila posti con l’aiuto ai precari. Come funziona

di Diana Cavalcoli Il Corriere.it

Al via i concorsi light per la Scuola secondaria nell’ambito del reclutamento targato Pnrr. Sono in fase di definizione i primi bandi per le nuove assunzioni dei docenti per medie e superiori con regole semplificate per la selezione. Saranno previste due distinte procedure concorsuali, per posti comuni e di sostegno, da svolgersi entro il 31 dicembre 2024 per la cosiddetta “fase transitoria” mentre da gennaio 2025 si parla di concorsi “a regime”. L’obiettivo sono 70 mila assunzioni al 2026 con i primi bandi che dovrebbero interessare circa 35 mila posti. Ma vediamo come cambia la selezione che dovrebbe essere bandita a settembre.

I requisiti e l’apertura ai precari

Alle prove di selezione della fase transitoria possono partecipare più categorie di aspiranti professori. Per i posti comuni: gli abilitati per la classe di concorso per cui si partecipa; i diplomati alla classe di concorso per cui si partecipa per gli Insegnanti Tecno Pratici (Itp); chi ha 3 anni di servizio negli ultimi cinque, svolti nella scuola statale, di cui uno specifico per la classe di concorso per cui si partecipa. Si apre quindi ai precari. Spazio anche a chi si laurea nella classe di concorso per cui si partecipa congiuntamente ai 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022. Mentre per i Posti di sostegno occorre il titolo di specializzazione.
Per la fase “a regime” al 2025 si aggiungono i candidati iscritti ai nuovi percorsi abilitanti e che hanno già acquisito almeno 30 CFU/CFA (partecipano con riserva i candidati iscritti al percorso universitario e accademico che non hanno ancora acquisito i 30 CFU/CFA).

È previsto una iuto in più ai precari, una riserva di posti pari al 30% per chi ha svolto almeno 3 anni di servizio nella scuola statale (anche non consecutivi) negli ultimi 10 (di cui almeno uno svolto sulla classe di concorso richiesta

Le prove light: crocette e lezione simulata

Per entrambe le procedure della fase transitoria da svolgersi entro il 2024, è prevista una prova scritta computer-based, un quiz di 50 domande a risposta multipla che vertono su argomenti pedagogici e didattica (fonte: documento Federazione Uil Scuola Rua). Le conoscenze verticali rispetto alla materia di insegnamento saranno invece accertate in fase di colloquio, un test orale dalla durata massima di 45 minuti con lezione simulata e accertamento della capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2, ad eccezione degli aspiranti professori di lingua che affronteranno la prova nella lingua straniera oggetto di insegnamento. Per la fase ordinaria, invece, a partire dai concorsi banditi da gennaio 2025, è possibile una prova preselettiva. In questo caso la prova scritta non sarà più con quesiti a risposta multipla ma a risposta aperta.

Docenti, 70 mila assunzioni al 2024

La semplificazione dei concorsi è pensata per velocizzare le procedure di selezione. In primavera il Ministro dell’Istruzione Valditara prometteva: «Bandiremo prima dell’estate una procedura concorsuale per l’assunzione di circa 35 mila docenti, che abbiano maturato 36 mesi di servizio o che siano in possesso dei 24 crediti formativi universitari. Siamo consapevoli degli obiettivi che ci impone il Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede l’assunzione di 70mila docenti entro dicembre 2024».

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