Concorso precari triennalisti, bando in arrivo: il nuovo piano assunzionale del MIM

Concorso precari con tre annualità di servizio, bando in arrivo nel mese di agosto: il piano del Ministero dell’Istruzione.

Di Luigi Rovelli scuola informa

Concorso straordinario, il bando della nuova procedura concorsuale riservata ai precari con 3 anni di servizio (oppure con 24 CFU) è atteso per il mese di agosto. Una procedura che dovrebbe portare alla cattedra circa 30mila nuovi insegnanti. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha elaborato un piano assunzionale ben preciso, legato a quello riguardante le immissioni in ruolo.

Concorso precari con tre anni di servizio, bando in arrivo nel mese di agosto: il piano del Ministero dell’Istruzione

La novità rispetto agli anni passati, come riporta l’edizione odierna del quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’ di oggi (lunedì 24 luglio), è rappresentata dal fatto che le disponibilità dei posti del nuovo concorso straordinario vengono sottratte al monte-cattedre destinato alle immissioni in ruolo. Infatti, degli oltre 81mila posti liberi per il prossimo anno scolastico 2023/24, il Ministero dell’Istruzione e del Merito intende coprirne solamente poco più di 50mila con le graduatorie ad esaurimento e con le graduatorie di merito dei precedenti concorsi (idonei compresi).

In buona sostanza, oltre un posto su tre è riservato al primo dei concorsi annuali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il piano del MIM, secondo ‘Il Sole 24 ore’, troverebbe due principali giustificazioni: la prima è strettamente politica. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, infatti, vuole tenere lontana le consuete critiche di inizio anni, riguardanti il solco profondo tra le cattedre che non sono state assegnate e quelle effettivamente coperte.

La seconda ragione sarebbe pratica: senza attingere al numero di cattedre libere e disponibili (e di conseguenza idonee a essere coperte in maniera stabile) non ci sarebbero stati spazi per bandire il primo concorso PNRR. Se si confrontano i posti liberi con quelli autorizzati, è evidente come le quote più alte di “accantonamenti” siano quasi tutte al Nord, ovvero Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Una situazione completamente opposta rispetto alle regioni del Sud come Sicilia, Campnia, Calabria, Puglia e Sardegna.

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