In ruolo oltre 51.000 docenti, ma i precari restano più di 200.000
di Corrado Zunino, la Repubblica
ROMA – Un’infornata di nuove assunzioni nel mondo della scuola: docenti, amministrativi, bidelli, un mucchietto di prof di Religione, alcuni presidi. Il ministro dell’Istruzione (e del Merito) Giuseppe Valditara ha sbloccato alcuni ingranaggi arrugginiti del sistema di arruolamento e, come ogni estate, porta in cattedra – a tempo determinato – 62.471 lavoratori della scuola, di cui 51.226 insegnanti.
Lo schema utilizzato per assumere è quello del Presidente della Repubblica, ieri deliberato in Consiglio dei Ministri. Prevede che siano autorizzate le immissioni in ruolo di 32.784 insegnanti su posto comune, per tutte le discipline, e di 18.023 docenti specializzati sul sostegno degli alunni svantaggiati. Questi docenti vengono recuperati dalle Graduatorie per le supplenze (Gps) e dagli elenchi del sostegno. In verità, i posti disponibili – così dicono i sindacati – sarebbero più di 85.000, ma le assunzioni nel 2023 devono tenere conto delle complesse regole del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, stretto tra Roma e Bruxelles, Valditara si è accordato su quota 51.000.
A questi numeri vanno aggiunti 419 nuovi insegnanti di Religione cattolica, a fronte, tuttavia, di 7.000 posti disponibili (e 14.000 sono i supplenti sulla materia).
Solo due terzi prenderanno la cattedra
Del blocco insegnante, tra settembre e ottobre prossimi in media riusciranno a prendere cattedra i due terzi degli assunti: nelle graduatorie esistenti continuano a mancare docenti di Matematica, Fisica, Chimica e si soffre, in particolare, sulla scuola media inferiore. “Per riuscire ad assumere tutti i candidati potenziali bisogna tornare al doppio canale di assunzioni”, dice Marcello Pacifico, segretario del sindacato Anief, “in parte dalle Graduatorie delle supplenze e in parte dalle storiche Graduatorie precarie Gae”.
Oggi, ultimo censimento in quota sindacale, i docenti precari sono stimati 220,000, più di un quarto della platea totale. Non sarà questo giro di assunzioni estive a scalfire un’aliquota che anche in Europa è considerata patologica. Non a caso il ministro Valditara ha subito rilanciato: “Assumeremo altri 36.000 insegnanti con il bando Pnrr”. E’ definito così il prossimo concorso, ma in realtà si parla del bando straordinario Ter (semplificato nelle domande dei test).
In questo “schema presidenziale” rientrano 52 assunzioni di personale educativo, cosiddetto Ped. Quindi, il ministero delle Finanze ha autorizzato l’ingresso a titolo definitivo di 10.913 tra amministrativi, personale di segreteria, bidelli quando i posti vacanti in questo settore, tuttavia, sfiorano i 30.000.
Il concorso Azzolina
Infine, entrano a scuola 280 dirigenti scolastici: 166 arrivano dallo scorrimento delle graduatorie del concorso 2017, quello che ha portato rocambolescamente l’ex ministra Lucia Azzolina a guidare una scuola di Siracusa, praticamente sotto casa.
“Si tratta di un significativo passaggio per il sistema nazionale d’istruzione e formazione”, dice Valditara, “importante per la funzionalità della scuola italiana e per la riduzione del precariato”.