Sostegno, alunni con disabilità lasciati soli senza docente e assistente: è emergenza

Purtroppo continuiamo a parlare dei problemi che puntualmente ogni anno si ripresentano per il sostegno didattico agli alunni con disabilità: docenti che tardano ad arrivare, continuità didattica non garantita, troppi posti in deroga, carenza di insegnanti specializzati. A queste difficoltà, di cui tante volte abbiamo discusso, si aggiunge la mancanza di assistenti ad personam perché, in molti casi, mancano i fondi: la situazione è molto complessa da affrontare.

Sostegno non solo didattico ma anche per l’autonomia e relazione

Oltre al docente di sostegno, così come stabilito dall’articolo 13 comma tre della Legge 104/92, il sistema scolastico italiano prevede nel caso in cui la situazione dello studente lo richieda, “la figura dell’assistente alla persona per affrontare problemi legati all’autonomia e alla relazione”: purtroppo però, questo operatore, spesso, ancora all’inizio delle lezioni manca e viene nominato dopo tante settimane. Eppure questa figura riveste un ruolo importante: non si occupa del programma scolastico, ma coopera con gli insegnanti e il personale della scuola per accompagnare l’alunno con disabilità nelle uscite e nelle attività programmate, collabora in aula e nei laboratori e, se necessario in caso di tempo prolungato, affianca gli studenti in mensa.

In presenza di alunni con patologie molto complesse, il solo docente di sostegno non è sufficiente (basti pensare che l’orario di servizio ammonta a 18/22 ore settimanali) e gli insegnanti curriculari dovendo nella maggior parte dei casi gestire classi molto numerose fanno fatica in assenza del collega. Cosa succede allora? Solo gli stessi genitori a gestire l’emergenza, recandosi a scuola per assistere i propri figli in attesa che sia nominato l’assistente ad personam.

I termini del problema

Il presidente e legale rappresentante della Fish Vincenzo Falabella ha stimato che su 290 mila alunni con disabilità il 40% circa ad oggi ha iniziato il nuovo anno scolastico senza assistente all’autonomia: in molti casi, questo si aggiunge alla mancanza del docente di sostegno al suono della prima campanella.

Eppure, la procedura da attuare definita dalla norma è molto chiara: il DS entro il 10 luglio deve richiedere all’Ente locale, su sollecitazione della famiglia ed in base alle determinazioni del Pei appena redatto, l’assistente specialistico, affinché si possa definire, prima dell’inizio dell’anno scolastico, l’assegnazione di adeguato personale.

Falabella, in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano” ha spiegato i termini della questione, sottolineando che il problema investe a macchia di leopardo tutto il Paese.: “Il problema è duplice. Da una parte gli appalti spesso non vengono avviati nei tempi previsti al punto che la burocrazia impedisce di avere gli assistenti per settembre dall’altro spesso i Comuni non pianificano a dovere e hanno risorse esigue. Risultato? La pagano i nostri figli”.

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