Concorso religione cattolica, verso lo slittamento al 2024
Sembra profilarsi un ulteriore slittamento del concorso rivolto agli insegnanti di religione cattolica. La denuncia di Cisl Scuola e Snadir.
Sabrina Maestri scuolainforma
Per gli insegnanti di religione cattolica dovevano essere previsti due bandi di concorso per il 2023, uno ordinario e uno straordinario, a fronte di 6.400 posti da coprire. Il bando per insegnanti di Religione Cattolica ordinario, già atteso entro il 31 dicembre 2021, era stato rinviato al 31 dicembre 2022. E con il Decreto Milleproroghe si è assistito ad un ulteriore rinvio dei bandi entro il 31 dicembre 2023. Ora, come ha fatto sapere Cisl Scuola, si starebbe profilando un ulteriore slittamento per lo svolgimento del concorso.
L’emendamento che sposta al 2024 il concorso Irc
Nel senso di uno slittamento del bando del concorso straordinario di religione cattolica sembrerebbe essere orientato un emendamento presentato in sede di esame del disegno di legge di conversione del DL 29 settembre 2023, n. 132, col quale si rinvierebbe all’anno 2024 (entro il 31 dicembre 2024 per esattezza) il termine entro cui il Ministro dell’Istruzione e del merito è autorizzato a bandire, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, il concorso straordinario per la copertura del 70% dei posti prevedibilmente vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25.
Il sindacato, nel diffondere questa notizia, ha ovviamente valutato molto negativamente un’ulteriore rinvio del concorso, atteso da quasi vent’anni da decine di migliaia di docenti che hanno nel frattempo maturato una consistente anzianità di servizio. L’ultimo bando per l’insegnamento della Religione Cattolica era infatti uscito nel 2004, e ulteriori posticipi appaiono ormai incomprensibili.
Orazio Ruscica (Snadir): “Siamo indignati”
La decisione dell’ennesimo rinvio del concorso di religione cattolica ha inevitabilmente generato malcontento generale. Al riguardo è intervenuto anche Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir:
“Siamo indignati di fronte alla decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, di prorogare la pubblicazione dei due bandi, ordinario e straordinario. Ci troviamo di fronte all’ennesima manovra politica che agisce alle spalle di un’intera categoria di docenti invece di investire su un sistema scolastico che restituisca giusta attenzione al loro ruolo e alla corretta educazione degli studenti.
“Noi ribadiamo una sola richiesta: Stabilizzazione con immissione in ruolo di tutti i docenti precari di Religione. Non staremo con le mani in mano a subire angherie. Siamo al lavoro per iniziative incisive, tempestive e vincenti, per opporci a questa scelta vergognosa comunicata dal Governo.”