Scuola, la riforma degli istituti tecnici e professionali approvata in commissione al Senato: si passa da 5 a 4 anni
di Corrado Zunino, la Repubblica
Disegno di legge in Parlamento a gennaio, è la quarta legge sul tema dal 2003. Il ministro Valditara: “Studenti più qualificati”. Flc Cgil: “Si confonde l’istruzione con l’addestramento”
ROMA – La Commissione VII del Senato – Istruzione, Ricerca, Cultura – ha approvato questa mattina il disegno di legge governativo che riforma l’istruzione tecnico-professionale con l’introduzione del nuovo modello 4+2. Sarà calendarizzato in aula subito dopo la Legge di bilancio, quindi a inizio 2024.
Le reti sui territori
La Riforma Valditara, immediatamente applaudita dalla sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, prevede che gli istituti professionali abbiano un ciclo scolastico ridotto di un anno: dai cinque attuali si passerebbe a quattro. Come già accade per i licei quadriennali, l’adesione a questa parte della riforma “sarà volontaria e sperimentale”, come ha spiegato il ministro Giuseppe Valditara ai sindacati. L’attuale ministero, ricalcando i tentativi della riforma Toccafondi realizzata con il Governo Renzi, prova a mettere in diretta relazione gli istituti professionali di Stato (cinque anni, biennio più triennio, oggi) e quelli di potestà regionale (tre anni, sono gli Ifp e gli Iefp). L’attuale progetto chiede di costruire reti sui territori fatte, appunto, da istituti professionali, scuole regionali e Istituti tecnici superiori.
Quest’ultimi sono gli Its: con i loro due anni post-diploma costituiscono un successo di formazione e di occupazione e già con i precedenti governi, in particolare l’esecutivo Draghi, sono stati al centro di iniziative di rilancio. Gli Istituti tecnici superiori, ribattezzati Its Academy, oggi sono 143: l’obiettivo di Valditara è di trasformarli in un’università terziaria, non accademica.
Il ruolo di Invalsi
La riforma 2023 dei tecnici-professionali – oggi in forte calo di iscritti – teorizza progetti di sviluppo che riguardano tutte e tre le istituzioni, calati all’interno delle province italiane. Quindi, investimenti comuni sull’intera filiera. Gli studenti che prenderanno il diploma di Maturità in un istituto professionale avranno un accesso diretto all’accademia superiore, gli Its appunto. Chi dovrà passare attraverso la formazione regionale, riceverà una certificazione da parte di Invalsi – oggi chiamato alla valutazione solo nel mondo della scuola e non in quello della formazione – a proposito delle competenze acquisite: questa certificazione consentirà l’approdo al livello superiore di studi.
La riforma intende avviare “nuove scuole professionali” già nella stagione 2024-2025. Il ministro ritiene che anche attraverso un rapporto più felice tra gli istituti e i suoi studenti possano essere ridotti la dispersione scolastica e il tasso di aggressività e bullismo che, in particolare nei professionali, oggi sono alti.
“Si tratta di una riforma ambiziosa”, è convinto Valditara, “molto attesa dalle scuole e dal mondo produttivo. Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, grazie al potenziamento delle discipline di base e all’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti. Sarà più forte il raccordo fra scuola e impresa, si punterà sull’internazionalizzazione e la ricerca. Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive”.
Anp: “Tempi troppo stretti, serve proroga”
I tempi sono stretti, come segnala l’Associazione nazionale presidi della Puglia. La presentazione delle candidature per gli istituti che intendono abbracciare la riforma è partita lunedì 11 dicembre e scadrà sabato 30 dicembre, in un periodo che prevede a breve la sospensione delle attività didattiche per le vacanze natalizie. “Le scuole che intendessero partecipare alla sperimentazione dovranno quindi fare uno sforzo per costruire in poco tempo l’accordo di rete previsto dall’avviso: istituti scolastici, imprese, istituzioni formative accreditate dalle Regioni, Its Academy, università, accademie e conservatori. Quindi”, scrive Anp Puglia, “acquisire le deliberazioni degli organi collegiali al loro interno”. L’associazione chiede una proroga, “necessaria per dare la dovuta informazione alle famiglie degli alunni che si vorranno iscrivere al primo anno del nuovo ciclo. Le operazioni di iscrizione per il prossimo anno devono essere possibili fino al 10 febbraio 2024”.
Siamo alla quarta riforma tecnico-professionale in vent’anni (Moratti 2003, Gelmini 2011, Toccafondi 2017, le precedenti). La Flc Cgil, contraria fin dall’inizio alla quarta siglata dal nuovo centrodestra, parla di un intervento legislativo “che confonde l’istruzione con l’addestramento”.