Ricorso carta docente precari: risarcimento record di 3mila euro, come procedere

I tribunali continuano a confermare l’orientamento in base al quale ai precari spettano rimborsi per la mancata ricezione in passato degli importi relativi alla Carta del docente per l’aggiornamento. Un beneficio finora riservato unicamente al personale di ruolo, decisione del ministero che i giudici hanno contraddetto a più riprese.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda “la valenza della sentenza della Cassazione dello scorso dicembre e che per avvalersi del rimborso occorre però ancora presentare ricorso gratuito con Anief per recuperare somme importanti. Una sentenza che trova riscontro anche nel parere del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/22 del 16/3/2022, e della Corte di Giustizia europea, in risposta alla causa C-450/2021”.

Risarcimento record

E’ emblematico il fatto che l’ultima sentenza in rodine di tempo sia addirittura record, considerato che 10 giorni fa il giudice del lavoro di Treviso ha deciso di sancire un risarcimento di 3.000 euro a un’insegnante precaria (come Insegnante tecnico pratico e di Sostegno) che ha sottoscritto contratti a tempo per sei anni consecutivi, tra il 2017 e il 2023.

La docente ha deciso di rivolgersi ai giudici per ottenere un rimborso. Il giudice le ha dato ragione e la sentenza ha sancito che la questione è stata definita una volta per tutte, almeno a livello giudiziario, dalla Corte di Cassazione, “Sezione Lavoro, pronunciando in data 27.11.’231 sul rinvio pregiudiziale disposto dal Tribunale di Taranto con ordinanza del 24 aprile 2023, ha enunciato” una serie di principi, a partire da questo: “La Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6”.

Condividi questa storia, scegli tu dove!