“Piangevano il dirigente e il bambino” per le botte del patrigno al preside. Valditara duro: non basta più la condanna di certa violenza
“Piangevano il dirigente e il bambino“: così avrebbero riferito alcuni genitori degli alunni che hanno assistito all’aggressione al dirigente scolastico – avvenuta il 15 marzo nel liceo paritario cattolico San Gabriele in via della Giustiniana, nella zona periferica La Storta di Roma – per mano del “patrigno” di uno studente sospeso dalle lezioni perché si esprimeva in modo scurrile e volgare anche con i suoi docenti.
L’uomo è passato presto dagli insulti alla violenza fisica, ancora più indispettito dalla richiesta di mantenere la calma esternata dal preside.
A frenare la furia del compagno della madre dello studente – che avrebbe assistito alla violenza – sarebbero state le forze dell’ordine, intervenute dopo che alcune insegnanti della scuola hanno dato l’allerta e chiamato i soccorsi.
Tra gli innumerevoli messaggi di condanna dell’accaduto e di solidarietà al dirigente scolastico, descritto da molti alunni come “disponibile e comprensivo”, spicca quello del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“Esprimo la vicinanza, mia e del Ministero, a Raimondo Pietroletti, dirigente scolastico dell’istituto San Gabriele di Roma, aggredito da un familiare di uno studente a seguito di un provvedimento di sospensione adottato nei confronti del ragazzo, reo di aver preso a parolacce un insegnante”.
Valditara ha espresso “ferma condanna dell’accaduto e l’augurio, con tutto il cuore, di pronta guarigione al dirigente Pietroletti non bastano, perché chi aggredisce un lavoratore della scuola aggredisce l’Istituzione stessa”.
Infine, il numero uno del Mim ha detto che è suo “dovere, come Ministro, portare avanti, con determinazione, come sto facendo quotidianamente, ogni misura utile a ripristinare la cultura della legalità e del rispetto a tutela di tutta la comunità scolastica”.
A quanto sembra, il ministero dell’Istruzione e del Merito avrebbe già incaricato l’Avvocatura dello Stato di valutare il caso e quindi di intervenire in difesa del dirigente scolastico vittima dell’aggressione.