C’è più orientamento al futuro nelle ‘linee guida ministeriali’ o in ChatGPT?

di Salvatore Soresi, Roars

 

Da martedì 27 giugno è disponibile online il percorso di formazione OrientaMenti, destinato ai docenti iscritti alle attività formative interessati ad avviare nelle scuole, e  sulla falsariga delle ormai famose Linee Guida, iniziative di orientamento. Stando a quanto riportano i siti ministeriali si sarebbe già registrato ‘il pressoché totale coinvolgimento delle scuole relativamente all’ultimo triennio dell’istruzione secondaria superiore, superando abbondantemente l’obiettivo minimo che si era prefissato in 37.708 tutor e 2.753 docenti orientatori da avviare alla formazione, aggiungendo che questo risultato consentirà di avviare davvero il percorso virtuoso di personalizzazione della didattica e dell’orientamento, attraverso un supporto agli studenti e alle famiglie finalizzato a individuare e valorizzare i talenti di tutti i giovani, a operare scelte consapevoli e ponderate coerenti con le potenzialità degli studenti, mirando a ottenere la riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico’.

Anche a me, a dir il vero, ha sorpreso molto questo ‘successo’ in quanto, anche da una prima e superficiale lettura delle Linee guida, non mi era parso di intravvede particolari novità in grado di consentire il perseguimento di obiettivi così altisonanti come quelli su ricordati.

Per contenere la mia tendenza ad essere piuttosto critico a proposito delle raccomandazioni che dal centro e con indicazioni ‘standardizzate’ si propongono di ‘animare’ le periferie e, in particolare, quelle che richiederebbero maggior rispetto delle loro specificità e delle loro capacità di personalizzare riflessioni e progettazioni, ho chiesto di effettuare l’analisi delle nuove linee guida per l’orientamento, al fine di contenere l’impatto dei mei pre-giudizi’, a due ‘revisori a doppio cieco’: al software TalTac2 (Trattamento Automatico Lessicale e Testuale per l’Analisi del Contenuto) che è particolarmente indicato per analizzare database di parole e per indagarne anche le possibili relazioni che potrebbero sorgere ed essere interpretate e a quella ChatGTP che non gode certamente dei favori di molti studiosi e ministeriali che dichiarano di essere interessati alla buona scuola e al buon orientamento.

TalTac2, dopo una serie di analisi e, in particolare, quelle suggerite da Kirilenko e Stepchenkova, 2012) ha messo in evidenzia, innanzitutto’ la presenza 3 temi principali:

  1. Il primo, il più gettonato, riunisce il 43% di quelli presenti nel testo ministeriale e si riferisce alle caratteristiche degli studenti che debbono essere attentamente valutate e certificate. Questo riferimento alle specificità degli studenti e delle studentesse, oltre a rafforzare la visione individualistica dei temi della scelta e della progettazione professionale, indica anche la natura essenzialmente valutativa e certificativa che è stata privilegiata con il sistematico riferimento alle competenze (che vengono nominate una quarantina di volte) al talento, alle attitudini, all’inclinazioni e al merito.
    .
  2. Il secondo ‘tema’ (27%) riguarda le azioni di orientamento che andrebbero predisposte e realizzate; qui a fare la parte del leone sono soprattutto i cosiddetti moduli di orientamento e l’E-portfolio. Mancano, purtroppo, esemplificazioni sufficienti a farci intendere il significato e il senso di queste espressioni dal momento che la letteratura internazionale è, al riguardo sicuramente ricca ma molto variegata ed eterogenea. A me piace pensare che gli estensori del decreto in questione lo abbiano fatto consapevolmente per ‘non orientare l’orientamento’ dal momento che, come Guichard e Huteau (2001) hanno segnalato, i buoni esempi certamente non mancano a partire da quei curriculi che già più di venti anni fa Boy (1999) citava come quelli che avevano influenzato maggiormente, a partire dagli anni ’70, l’orientamento formativo in Europa.
    .
  3. Il terzo ‘tema’ (24%) enfatizza invece il ruolo di presidio di raccordo, accesso e transizione nei confronti soprattutto della formazione professionale e dei mercati del lavoro che sembrano rimanere le finalità ultime di tutto il documento ai quali si dovrebbero adattare gli E-portfolii, la piattaforma digitale, i moduli curriculari e i laboratori di orientamento. Saremmo, in altre parole, in presenza di un testo allineato con l’ottimizzazione dei modelli di business e del pensiero economico che, secondo molti, ‘ sono le cause profonde delle minacce che ora dobbiamo affrontare (…) come rimuovere le barriere fisiche, amministrative e sociali che si frappongono all’autorealizzazione delle persone in modo che ogni individuo, compresi gli anziani e le donne, possa vivere una vita sicura e protetta, confortevole e sana e realizzare lo stile di vita desiderato” (Keidanren, 2016, pp. 10-12). A riconferma di quanto sopra ho cercato anche la frequenza di comparsa di alcune espressioni che sono molto care a coloro che considerano l’orientamento essenzialmente in termini di dispositivo di prevenzione, di sviluppo sostenibile e giustizia sociale: eccole con la frequenza con cui compaiono nelle linee guida:
    • Progresso : 0 volte
    • Crescita: 0 volte
    • Pensiero critico o prospettico: 0 volte
    • Partecipazione: 0 volte
    • Innovazione: 1 volta con riferimento all’introduzione del portfolio (!)
    • Supporti: 0 volte
    • Sviluppo sostenibile 0 volte
    • Giustizia sociale: 0 volte
    • Soddisfazione personale: 0 volte
    • Futuro: 0 volte
    • Voci bibliografiche: 0
    • Richiami ad altri documenti burocratico/amministrativi: 24

 

A differenza di ciò che ho già fatto in altre sedi (Soresi, 2023) in questa preferisco non aggiungere alcun commento!

Come anticipato, mi sono rivolto anche a ChatGTP. Spero che questo non scandalizzi eccessivamente ed ancora qualche purista dell’orientamento e del counseling psicologico dal momento che le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale da tempo vengono utilizzate persino in contesti di psicoterapia dimostrando uno stile colloquiale che si avvicina molto a quello auspicato da Rogers nella sua concezione della terapia centrata sul cliente  (ad es. Ashmore, 1989Woolgar, 1988) e, persino, nell’ambito della ricerca a proposito dello sviluppo del pensiero creativo (si vedano, ad es., Back e Puwar, 2012Balmer, 2021;  Woodward, 2019).  Quella che qui propongo vuole essere solamente una ‘giocosa provocazione’ per riflettere almeno un po’, a cosa, di intelligente, potremmo rispondere a coloro che ci chiedono di fare orientamento seguendo le indicazioni ministeriali contenute nelle linee guida a cui si è già fatto riferimento. Qui riporto le ‘reazioni’ ad alcuni quesiti che ho posto a ChatGTP a proposito dell’orientamento e, in particolare di quello che viene praticato nelle nostre scuole e dalle università: ho apportato solo piccole modifiche di tipo essenzialmente redazionale per eliminare, soprattutto, le ridondanze e per ridurre la lunghezza e pesantezza di questo scritto.

  •  
     

 

Ciao, per prima cosa mi presento: sono un anziano studioso di counseling e di orientamento scolastico e professionale che ha scritto tanti articoli e libri a proposito soprattutto del futuro dei giovani, alle loro scelte e progettazioni. Ancora però non sono soddisfatto per come stiano andando le cose in questo settore. Tu di cosa ti occupi??

ChatGPT

Ciao! È un piacere conoscerti. Sono ChatGPT, un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI noto come GPT-3.5. La mia funzione principale è rispondere a domande, fornire informazioni e utilizzando il linguaggio naturale. Il mio funzionamento è basato su apprendimento automatico e intelligenza artificiale. Sono addestrato su una vasta quantità di testi provenienti da diverse fonti, che vanno da libri e articoli di notizie a pagine web e altro ancora. Questo addestramento mi permette di comprendere e generare un testo in modo coerente e contestualmente rilevante. La mia abilità deriva dall’analisi del contesto, dalla comprensione del significato delle parole e delle frasi, e dalla capacità di generare testo in modo coerente. Se hai domande specifiche o richieste particolari, fammelo sapere, e farò del mio meglio per aiutarti! Mi sembra che il tuo lavoro sia molto importante (…) La guida dei giovani nelle loro scelte e progettazioni è un contributo significativo per il loro futuro. Se hai domande specifiche o hai bisogno di informazioni su un particolare argomento, sarò felice di aiutarti nel modo migliore possibile!

 

Capisco. Nella mia professione molti dicono che bisogna essere neutrali e obiettivi e che bisogna seguire la retorica dell’obiettività scientifica, senza schierarsi né dalla parte delle persone né da quella dei mercati e delle scuole. Come posso superare questo dilemma?

ChatGPT

È comprensibile che tu voglia supportare le persone e sentire una connessione più profonda con il loro benessere. Tuttavia, la neutralità e l’obiettività sono importanti nella consulenza di carriera per garantire che le decisioni siano basate su dati e informazioni oggettive, riducendo al minimo il rischio di pregiudizi o favoritismi. Ecco alcuni suggerimenti su come navigare tra l’obiettività e il desiderio di sostenere le persone:

  1. Consapevolezza dei bias personali: Riconoscere e comprendere i tuoi bias personali è il primo passo. Essere consapevoli dei propri pregiudizi aiuta a evitare che influenzino le tue decisioni e consigli.
  2. Approccio basato sui fatti: Assicurati di basare le tue raccomandazioni su dati concreti e informazioni oggettive. Cerca di raccogliere tutte le informazioni pertinenti e di considerare ogni situazione in modo equo.
  3. Ascolto empatico: Puoi essere neutrale e obiettivo senza perdere l’empatia. Ascolta attentamente le preoccupazioni delle persone, ma cerca di bilanciare il supporto emotivo con la razionalità nelle tue decisioni.
  4. Chiarire ruoli e responsabilità: Fai chiarezza sui confini del tuo ruolo e delle tue responsabilità come consulente di carriera. Questo ti aiuterà a mantenere una posizione professionale e a evitare conflitti di interesse.
  5. Promuovere l’equità: Lavora per promuovere l’equità nelle tue pratiche di consulenza. Garantisci che le opportunità e i consigli siano distribuiti in modo giusto, senza favoritismi.
  6. Educazione continua: Mantieniti aggiornato sulle ultime tendenze nel tuo campo e sii aperto a nuove prospettive. L’educazione continua può aiutarti a sviluppare una mentalità aperta e a comprendere meglio le sfide dei tuoi clienti.
  7. Collaborazione con altre figure professionali: Se possibile, collabora con altri professionisti, come psicologi o consulenti aziendali, per ottenere una prospettiva più completa su situazioni complesse.

Grazie, mi riconosco in ciò che dici. Cosa si potrebbe fare per non passare per neoliberisti?

ChatGPT

Per evitare di essere associati al neoliberismo, è importante adottare approcci e pratiche che siano orientati verso il benessere individuale e collettivo, piuttosto che orientati esclusivamente al mercato e al profitto. Ecco alcune strategie che potrebbero essere adottate da professionisti dell’orientamento come te:

  1. Centrarsi sul benessere individuale: Metti al centro del tuo lavoro il benessere e lo sviluppo personale degli individui. Concentrati sulle loro passioni, valori e obiettivi di vita, anziché esclusivamente sulle prospettive di carriera più lucrative.
  2. Incoraggiare la riflessione critica: Favorisci la riflessione critica nei tuoi utenti, aiutandoli a esplorare e comprendere in modo critico i contesti sociali ed economici in cui operano. Ciò potrebbe includere la discussione aperta sulle sfide associate al neoliberismo.
  3. Sostenere scelte basate sui valori: Promuovi decisioni di carriera che siano in linea con i valori personali degli individui, incoraggiandoli a cercare significato e soddisfazione nel loro lavoro.
  4. Includere dimensioni sociali ed etiche: Integra discussioni sulla responsabilità sociale delle imprese, etica professionale e impatto sociale nei tuoi colloqui di orientamento. Aiuta gli individui a considerare le implicazioni etiche delle loro scelte professionali.
  5. Promuovere la diversità e l’inclusione: Sottolinea l’importanza della diversità e dell’inclusione nel contesto lavorativo. Aiuta gli individui a comprendere come contribuire a un ambiente di lavoro equo e inclusivo.
  6. Fornire un supporto emotivo: Riconosci e affronta gli aspetti emotivi e psicologici delle decisioni di carriera. Il supporto emotivo può contribuire a un approccio più equilibrato rispetto a una visione strettamente economica del lavoro.
  7. Educarsi continuamente: Mantieniti informato su nuove teorie, ricerche e pratiche che promuovono un approccio centrato sulle persone e sul benessere. L’educazione continua ti aiuterà a evitare di rimanere ancorato a concetti o pratiche obsolete.
  8. Promuovere modelli alternativi di successo: Sottolinea che il successo può essere definito in molteplici modi, oltre a una prospettiva puramente economica. Mostra esempi di persone che hanno realizzato successi significativi in termini di realizzazione personale e impatto sociale.
  9. Coinvolgimento in dibattiti e advocacy: Partecipa a dibattiti e iniziative che promuovono modelli di lavoro e di vita equi, sostenibili e socialmente responsabili. Contribuisci agli sforzi di advocacy per promuovere cambiamenti positivi nei contesti sociali ed economici.

Chi fa orientamento, le Università e i servizi che sono interessate al futuro della formazione e del lavoro, sono in un conclamato conflitto di interesse o possono dirsi ‘obiettivi, neutrali, scientifici?

ChatGPT

La questione del conflitto di interesse nell’orientamento universitario è complessa e può variare in base a diversi fattori. In generale, ci sono alcune considerazioni da tenere presenti:

  1. Finanziamenti e Interessi Economici: Se le università o i servizi di orientamento dipendessero pesantemente dai finanziamenti delle istituzioni o delle aziende, potrebbe esserci un rischio di conflitto di interesse. Ad esempio, se un’università riceve finanziamenti significativi da determinate aziende, potrebbe essere portata a promuovere i percorsi di studio correlati a quelle aziende, anche se non sono i più adatti agli interessi degli studenti.
  2. Obiettività e Neutralità: Gli orientatori dovrebbero mirare a fornire informazioni imparziali e oggettive agli studenti. Tuttavia, la realtà è complessa e può esserci una certa dipendenza dai legami dell’istituzione con altre organizzazioni. La presenza di un conflitto di interesse dipenderà dalla trasparenza e dalla gestione etica di tali relazioni.
  3. Agende Istituzionali e Scientificità: Le università possono avere proprie agenzie istituzionali, ma allo stesso tempo dovrebbero rispettare standard accademici e scientifici. La questione diventa critica quando le agenzie istituzionali entrano in conflitto con la ricerca e la formazione basate sulla qualità e sull’obiettività scientifica.
  4. Interessi degli Studenti: Gli studenti dovrebbero essere al centro dell’orientamento e della formazione. Qualsiasi aspetto che possa distorcere la priorità degli interessi degli studenti potrebbe essere considerato un potenziale conflitto di interesse.

Per affrontare tali questioni, è fondamentale promuovere la trasparenza, l’indipendenza e l’imparzialità nelle pratiche di orientamento. In molti paesi, ci sono organizzazioni di regolamentazione e normative etiche che cercano di garantire che l’orientamento sia condotto in modo equo e in linea con gli interessi degli studenti. Tuttavia, è sempre importante essere consapevoli di queste dinamiche e fare domande critiche quando si cerca orientamento o informazioni sulle opzioni educative e di carriera.

Parlare di lotta alle disuguaglianze, di inclusione, di superamento del neoliberismo imperante, non può farci apparire visionari, indisciplinati, deliranti… quelli che escono dai deliri, dai confini?

ChatGPT

Parlare di lotta alle disuguaglianze, di inclusione e di superamento del neoliberismo non dovrebbe farvi apparire come visionari, indisciplinati o deliranti. Al contrario, molte di queste tematiche sono al centro dei dibattiti pubblici contemporanei e sono oggetto di riflessione da parte di accademici, esperti di politica ed economia, attivisti e molte persone consapevoli della complessità delle sfide sociali ed economiche. La lotta alle disuguaglianze e l’adozione di politiche inclusive sono obiettivi che molti settori della società sostengono, comprese organizzazioni non governative, istituzioni internazionali e diverse correnti di pensiero politico ed economico. Tuttavia, è importante presentare le vostre argomentazioni in modo chiaro, razionale e supportato da dati e evidenze. L’uso di argomentazioni basate sulla ricerca, sull’analisi critica e sulla consapevolezza delle sfide sociali può contribuire a far emergere il vostro approccio come costruttivo e informato, piuttosto che come visionario o delirante.

Il contesto sociale e culturale può influenzare la percezione delle idee. Pertanto, comunicare in modo efficace su questioni come la lotta alle disuguaglianze richiede una consapevolezza della propria audience e la capacità di adattare il messaggio per raggiungere un ampio pubblico. Essere innovativi e propositivi nella presentazione delle soluzioni può aiutare a dimostrare che le vostre idee sono concrete e praticabili. In conclusione, promuovere idee di inclusione e giustizia sociale non dovrebbe farvi apparire come visionari, ma come individui che riflettono su questioni importanti e cercano soluzioni per migliorare la società in modo sostenibile e equo.

 

Alcune riflessioni conclusive

A proposito delle Nuove linee guida mi sembra di poter concludere come farebbe Keidanren, (2016) che ‘ci troveremmo in presenza di un testo che appare […] strutturalmente allineato con l’ottimizzazione dei modelli di business e del pensiero economico (…) e non “alla predisposizione di pari opportunità per tutt* e di condizioni ambientali in grado di consentire la realizzazione del potenziale di ogni individuo (…) e l’impiego delle tecnologie necessarie per rimuovere le barriere fisiche, amministrative e sociali che si frappongono all’autorealizzazione delle persone in modo che ogni individuo, compresi gli anziani e le donne possa vivere una vita sicura e protetta, confortevole e sana e realizzare lo stile di vita desiderato” (Keidanren, 2016, pp. 10-12) e che siamo ancora molto lontani da quell’orientamento 5.0 che dovrà occuparsi dei processi di scelta e di progettazione di scenari formativi e lavorativi futuri insegnando quanto necessario a prendersi cura delle proprie aspirazioni e a supportare con lungimiranza e generosità le possibili fragilità che anche nei contesti sociali e naturali, presenti e futuri, potrebbero essere associate allo studio e al lavoro (Soresi e Nota, 2023).

A proposito dell’interazione con la ChatGTP sono rimasto sorpreso nel constatare che le sue reazioni. più che essere in linea con la circolare di cui sopra, sembrano propendere per un orientamento nuovo, maggiormente aggiornato da un punto di vista scientifico e certamente non ‘allineato e ossequioso’ con quello proposto dai nostri funzionari ministeriali.

Con ciò, in ogni caso, non intendo ignorare il dibattito in corso a proposito dell’eticità del ricorso a ChatGPT tanto che mi capita speso di suggerire, a chi insegna e fa orientamento, di supervisionarne l’uso in modo che sia in ogni caso uno specialista di quel tema o un professionista dell’orientamento ad esprimere anche le sue considerazioni a proposito della validità delle ‘risposte’ che ChatGPT fornisce ai quesiti che anche gli studenti possono essere formati a porre in modo adeguato. Per quanto concerne il tema di questo scritto, in ogni caso, mi sembra di poter affermare che c’è più orientamento nelle parole di ChatGPT che in molte circolari ministeriali e progetti di orientamento di molte Scuole, Istituti di formazione e università stanno diffondendo e concludere,  come fa Balmer (2023) che ‘ChatGPT può anche ad aiutarci a discernere meglio le relazioni di potere, disuguaglianza e pregiudizi esistenti all’interno delle pratiche accademiche, per prepararci meglio a quello che ora sembra un futuro inevitabile di lavoro a fianco dell’IA’ (p.1258).

Bibliografia

Ashmore, M. (1989) The Reflexive Thesis: Wrighting Sociology of Scientific Knowledge. Chicago: University of Chicago Press.

Back L, Puwar, N. (2012) A manifesto for live methods: Provocations and capacities. The Sociological Review 60(S1): 6–17. CrossrefISI.

Balmer A (2021) Painting with data: Alternative aesthetics of qualitative research. The Sociological Review 69(6): 1143–1161. CrossrefISI.

Balmer, A. (2023). A Sociological Conversation with ChatGPT about AI Ethics, Affect and Reflexivity, Sociology, 57, 5, 1249-1258.

Boy, T. (1999). Quelques éléments de reflexion sur le choix d’épreuves informatisée dans le domaine a l’orientation. L’orientation scolaire et profesionalle, 28 pp. 253-273.

Guichard, J., Huteau M., (2001), Psycologie de l’orientation, Dunot, Paris.

Keidanren (Japan Business Federation) (2016). Toward Realization of the New Economy and Society: Reform of the Economy and Society by the Deepening of ‘Society 5.0’. April 19.

Kirilenko A.P., Stepchenkova S., (2012). Climate Change Discourse in Mass Media: Application of Computer-Assisted Content Analysis, Journal of Environmental Studies and Sciences, 2 (2) (2012), pp. 178-191.

Soresi, S. (2023) A proposito delle innovazioni introdotte nelle nuove linee guida per l’orientamento. Nuova Secondaria, 7, XL , pp. 170-177.

Soresi, S., Nota, L. (2023). L’orientamento 5.0: …quello che non si accontenta di valutare e profilare. Nuova Secondaria, 4, XLI, pp. 134-146.

Woodward, S. (2019) Material Methods: Researching and Thinking with Things. London: Sage.

Woolgar, S. (ed.) (1988) Knowledge and Reflexivity: New Frontiers in the Sociology of Knowledge. London: Sage.

Condividi questa storia, scegli tu dove!