Scuola, agosto di fuoco per le nomine

di Laura Razzano, ItaliaOggi

Corsa contro il tempo degli uffici scolastici per coprire le cattedre in tempo utile per settembre, tra assegnazioni, assunzioni, Pnrr e supplenze.

 

Nell’afa di agosto il Ministero dell’istruzione e tutti i suoi uffici periferici sono al lavoro per dare avvio al nuovo anno scolastico. Sono 45.124 le nuove immissioni in ruolo, con una distribuzione che ne vede oltre 11 mila in Lombardia, circa 5 mila nel Lazio e nel Veneto, e quasi 4 mila in Piemonte. Le operazioni di nomina e assegnazione delle supplenze si stanno rivelando più complesse dello scorso anno per la predisposizione delle nuove Gps. La fotografia complessiva è la seguente: più di 620mila posti in organico, 126mila sul sostegno, 4.360 per l’ed. motoria alla primaria. Le supplenze dei docenti 2024/25 dovrebbero costituire un nuovo primato: il numero dei contratti a tempo determinato al 31 agosto e al 30 giugno potrà superare 250mila.

Per gli insegnanti di Religione, in attesa del concorso ordinario e della procedura straordinaria per Irc, si scorreranno le graduatorie generali di merito del datato concorso 2004, attribuendo circa il 25 % delle 406 cattedre disponibili. Si avvia un periodo cruciale per i precari, che sperano in una supplenza lunga o in un’assunzione a tempo indeterminato.

Aggiornamento Gps

Il Ministero dell’Istruzione con l’ordinanza 114 del 10 giugno scorso ha stabilito la proroga dei termini di scadenza per la compilazione delle istanze per le Gps, allungando il periodo di presentazione al 24 giugno e rallentando di fatto le operazioni. Una decisione derivata dalla richiesta della Crui, l’associazione delle Università italiane statali e non statali riconosciute, presieduta dalla rettrice dell’Università di Milano Bicocca, Giovanna Iannantuoni, che ha consentito a parecchi aspiranti di utilizzare pienamente i titoli culturali ottenuti entro il 30 giugno, compresi quelli di servizio. L’inserimento a pieno titolo, e non più con riserva, ha comportato vantaggi, sia in termini di punteggio che per l’utilizzo del nuovo titolo anche nelle altre classi di concorso.

Al via le assegnazioni provvisorie

Gli Uffici scolastici provinciali hanno cominciato durante la prima settimana di questo mese a pubblicare le graduatorie delle assegnazioni provvisorie, lasciando agli interessati la facoltà di presentare motivato reclamo. Anche le istanze di assegnazione provvisoria e di utilizzo, inoltrate entro il 24 luglio dai docenti sia a tempo indeterminato che con incarico finalizzato al ruolo, grazie alle deroghe contrattuali, sono in corso di valutazione. Le prime esclusioni sono già state decretate e dipendono soprattutto dai controlli sui requisiti, quest’anno il sistema già fa la sua parte verificando alcuni requisiti in automatico, ma la casistica è complessa e richiede il vaglio del personale degli uffici, si pensi, ad esempio, alle le domande di ottimizzazione o di miglioramento di cattedra che avvengono nel corso di queste operazioni, variando le disponibilità e gli spezzoni delle Gps.

Valutazione istanze

La gestione e la valutazione delle istanze lo scorso anno è avvenuta, con tempi differenti tra Ust e Ust, a partire dalla prima settimana di luglio, con pubblicazione degli esiti già dai primi giorni del mese di agosto in alcune province; molti risultati sono stati diffusi proprio intorno a Ferragosto, altri molto più avanti e molte sono state le successive rettifiche. Quest’anno il contratto integrativo pone un termine perentorio per le pubblicazioni, tutto deve concludersi improrogabilmente entro il 31 agosto ed è facile che, per evitare disponibilità sopraggiunte e posti arrivati dopo il misterioso primo giro dell’algoritmo, anche le province più efficienti facciano con più calma.

Un controllo più accurato dei posti disponibili per le operazioni annuali di mobilità consente, infatti, di diminuire le disponibilità sopraggiunte e gli scavalcamenti dei docenti in Gps con più punti, atteso che anche quest’anno le operazioni non “torneranno indietro”, cioè non si rifaranno per disponibilità sopravvenute, penalizzando chi ha più punti in graduatoria e destinandolo più lontano quando, dopo pochi giorni, si libererà un posto sotto casa che non potrà accettare.

Valutazione delle GPS

Contemporaneamente gli Uffici territoriali stanno concludendo la procedura di valutazione delle Gps, un primo controllo delle domande. Il secondo, più avanzato, verrà effettuato dalla prima scuola presso cui l’aspirante docente conseguirà una supplenza, come previsto all’articolo 8 comma 7 dell’O.M 88/2024. Alcuni Uffici scolastici provinciali hanno già avviato la pubblicazione delle graduatorie provinciali per le supplenze valide per il biennio 2024/26. Questi elenchi saranno utilizzati per l’attribuzione delle supplenze al 31 agosto e 30 giugno 2025.

Cancellare dalle graduatorie i docenti che sono già in ruolo è fondamentale; infatti, l’articolo 47 del Ccnl 2019/2021 prevede che i docenti di ruolo, dopo il superamento dell’anno di prova, possano accettare supplenze solo in un diverso ordine o grado d’istruzione, o per altra classe di concorso, purché la supplenza non sia inferiore a un anno, mantenendo senza assegni, per tre anni, la titolarità della sede. Ne consegue che, chi per errore avesse indicato uno spezzone e lo ottenesse da Gps si vedrà costretto a rinunciarvi. Altro controllo fondamentale è quello del titolo di accesso che darebbe garanzia di una maggiore correttezza delle nomine. Soprattutto per i nuovi inserimenti è importante che siano verificati i titoli di accesso alle classi di concorsorichieste, è noto che per alcune lauree sono necessari vari Cfu specifici che, se mancanti, comportano conseguenze.

Il rischio del depennamento

Chi ha presentato la domanda per la prima volta, senza fare questo accurato controllo, rischia infatti il depennamento dalla graduatoria, ma, con dichiarazioni decisamente false, si rischia più grosso. Il controllo, per i titoli ottenuti dopo l’11 febbraio 2024 o per chi ha un titolo conseguito prima di questa data e non ha acquisito i Cfu completi per l’accesso alla classe di concorso, ad esempio, deve fare riferimento al Decreto n° 255 del 22 dicembre 2024.

Primi depennamenti

Centinaia aspiranti docenti sono già stati depennati nelle varie province, chi si è inserito nella classe di concorso di educazione fisica alla Primaria e non è abilitato, che ha richiesto le classi di concorso sui posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) senza il diploma o i titoli coerenti, chi ha richiesto classi di concorso ad esaurimento per cui non sono previsti nuovi inserimenti, chi ha inserito titoli di accesso non validi per la specifica CDC o non documentati correttamente se conseguiti all’estero. Presente anche il caso di chi ha dichiarato 3 anni di servizio su sostegno per passare alla seconda fascia senza averli, ed è stato giustamente escluso per mancanza del requisito di cui all’art. 3 c. 10 lett. b) OM 88/2024. I depennamenti in questa fase iniziale non sono così dannosi, se si hanno altre classi di concorso, essere eliminati dai dirigenti scolastici dopo aver preso servizio comporta conseguenze più serie.

L’esclusione da parte dei presidi

L’esclusione comporterà il mancato punteggio per tutto il periodo di lavoro e nessun calcolo per il servizio e la progressione di carriera. Sarà poi la scuola a decidere cosa fare se dovesse individuare responsabilità penale per dichiarazione non veritiera. Quest’anno i miglioramenti evidenti della piattaforma, anche in fase di inserimento dei titoli, sicuramente hanno consentito di presentare una domanda più corretta, anche per i titoli aggiuntivi e le certificazioni linguistiche i controlli potevano essere effettuati dalla piattaforma. Errori sono sempre possibili, troppa scaltrezza no.

Assunzioni, il 55% al Nord

Prima delle assegnazioni provvisorie e degli utilizzi si svolgeranno le nomine in ruolo, per ora si conosce il numero complessivo delle immissioni a livello nazionale: 45124. Appare subito all’occhio che le regioni del Nord potranno nominare su 25180 cattedre, oltre il 55% delle cattedre sono lì, le regioni del Centro nomineranno su 9505 posti di cui oltre la metà spetteranno al Lazio (5129) e le regioni del Sud otterranno 10439 posti.

La ripartizione per classe di concorso

La ripartizione per classe di concorso e provincia spetta agli USR, solo dopo la pubblicazione dei posti per il ruolo inizieranno, certamente nel corso di agosto, le nomine con l’attivazione dei turni e la pubblicazione degli avvisi con le istruzioni.

Anche in questo caso, non è richiesta la presenza perché il tutto si effettua online, attraverso la piattaforma Inr di Polis. Le cattedre disponibili per i ruoli saranno dapprima divise a metà tra Gae e Gps e poi destinate ai vari concorsi ancora validi per le assunzioni, con qualche remota possibilità anche per gli idonei del 2020. Per l’ultimo concorso Pnrr, ancora in itinere, se ancora privo di graduatoria al 31 agosto, sarà accantonata la metà dei posti che non si copriranno con le immissioni dalle graduatorie di merito dei concorsi 2016 e 2018, fascia aggiuntiva compresa.

Slittano le assunzioni da PNRR

Le assunzioni da concorso Pnrr slitteranno al 31 dicembre 2024, per graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre.

Sostegno, prima fascia

Terminata questa fase di assunzioni, sempre ad agosto, certamente nelle regioni del Nord in cui si sono esaurite le graduatorie dei precedenti concorsi o le domande dell’ultimo concorso per il sostegno non sono sufficienti a coprire i posti disponibili, si passerà alla procedura straordinaria di assunzione della prima fascia sostegno. Prevedere quanti saranno i posti a disposizione in questa ultima fase è ancora impossibile. Certamente il Ministero aprirà le istanze per un brevissimo lasso di tempo e la domanda si farà, come ormai di prassi, online. Il docente che troverà posto è tenuto a prenderà servizio nella sede conferita e svolgerà il periodo di formazione e prova, senza poter accettare altre nomine a tempo determinato.

Niente call veloce per gli altri

Per i posti comuni una procedura del genere non è e non sarà prevista; infatti, la call veloce rivolta ai docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi di altre regioni che si svolgeva utilizzando le Gae e i vincitori di concorso, è stata abolita, visti i precedenti insuccessi. Un aspetto cruciale è la verifica dei requisiti per l’accesso alle classi di concorso, specialmente per i nuovi inserimenti. Chi non possiede i Crediti Formativi Universitari (Cfu) necessari rischia il depennamento dalla graduatoria. Anche le dichiarazioni false possono portare a conseguenze gravi, inclusa l’esclusione da future nomine. Le prossime settimane saranno decisive per garantire un avvio dell’anno scolastico il più sereno e organizzato possibile.

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