Il prof Christian Raimo sanzionato, su Valditara aveva detto: “Usa la gerarchia per censurare la libera espressione”

di Salvo Intravaia, la Repubblica

Secondo la direzione scolastica regionale del Lazio avrebbe violato il codice etico dei docenti criticando sui social il ministro dell’Istruzione e del merito.

 

Alla fine, la sanzione disciplinare è arrivata. A Christian Raimo, scrittore e docente di Storia e Filosofia presso un liceo della Capitale, è stata comminata la censura: una delle prime sanzioni disciplinari che si possono infliggere a un docente.

Lo scontro tra Matteo Salvini e la prof di Palermo

Non è la prima volta che un ministro della Lega si scontra con un professore della scuola italiana. Nel 2019, fu l’allora ministro degli Interni Matteo Salvini che fece passare più di un brutto quarto d’ora alla professoressa di Palermo, Rosa Maria (Rossellina) Dell’Aria, colpevole di non avere vigilato abbastanza su una ricerca dei suoi studenti che avevano paragonato il decreto Sicurezza voluto Salvini alle leggi razziali fasciste. La docente dell’istituto tecnico Vittorio Emanuele III venne sospesa, dal servizio e dallo stipendio, per 15 giorni. Ma quando fece ricorso al giudice del lavoro, questi gli diede ragione e annullò la sanzione.

La violazione del codice etico

Raimo ha criticato il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, sui social. E, secondo la direzione scolastica regionale del Lazio, avrebbe violato il codice etico dei docenti: due articoli in particolare in cui si mettono in guardia gli insegnanti che esprimono le proprie opinioni attraverso i mezzi d’informazione e i social dal danneggiare l’immagine della scuola pubblica.

“Giusto picchiare i neonazisti”

Tutto sembra prendere avvio dalla partecipazione di Raimo a una trasmissione televisiva, L’aria che tira, in cui lo stesso manifestava il proprio pensiero, come scrittore e non come docente della scuola pubblica, dirà poi. Ripercorrendo il caso di Ilaria Salis, in quel momento ancora in carcere in Ungheria, a un certo punto aveva detto: “Cosa bisogna fare coi neonazisti? Per me bisogna picchiarli”. Ma, le contestazioni sono altre. Ed è lo stesso docente a spiegare sui social come sono andate le cose. La trasmissione televisiva risale al 29 marzo scorso.

“Usare le gerarchia per censurare la libera espressione”

Le parole di Raimo non passano inosservate all’establishment di viale Trastevere e allo stesso ministro che critica il discorso del prof. Il successivo 6 aprile il docente scrive un lungo post su Facebook in cui si dichiara sorpreso del fatto che Valditara, anziché difendere un docente della sua scuola, paventi azioni giuridiche a suo carico. E, senza mezzi termini, parla di potere “sedicente liberale” che userebbe “la gerarchia per censurare la libera espressione”.

Le minacce e gli striscioni con frasi ingiuriose

Il docente-scrittore nei mesi precedenti era stato oggetto di minacce da gruppi neonazisti che si erano spinti a collocare ben tre striscioni con frasi ingiuriose a suo carico anche a scuola. Il successivo 21 maggio, accompagnato dal suo legale, Raimo viene chiamato a esporre la sua versione dei fatti presso i locali dell’Ufficio scolastico regionale che ha preso in mano la vicenda. “Avrei preferito”, scrive ancora su Facebook, “fare lezioni in classe, spiegare le diverse interpretazioni storiografiche delle guerre religiose, e la differenza tra logica aristotelica e logica stoica. Per fortuna”, continua, “i miei studenti sono ragazzi in gamba, abbiamo una buona relazione educativa, e recupereremo in fretta anche se siamo a fine anno, e siamo tutti stanchi”. E i primi di luglio arriva la sanzione: censura. Un provvedimento che mette Raimo in guardia e che, se lo scrittore si ripetesse, potrebbe portare a sanzioni più pesanti: anche alla sospensione dal servizio e dallo stipendio. Il docente, ricevuto il provvedimento di censura, potrebbe ricorrere al giudice del lavoro per fare annullare la sanzione.

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