La protesta degli insegnanti in tutta Italia: cosa chiedono e perché
di Teresa Maddonni, Money.it
Come ogni anno sono moltissimi i docenti che restano nel limbo del precariato laddove permangono comunque posti vacanti in molte scuole d’Italia. Il ministro Valditara poi, titolare del Mim di viale Trastevere, ha introdotto alcune novità specie per gli insegnanti di sostegno, che vanno dalla conferma del docente da parte delle famiglie alle specializzazioni Indire, che lasciano scontenti gli addetti ai lavori.
A questo si aggiunge la beffa dei docenti che hanno superato il concorso 2024ma che non hanno una graduatoria di merito e che si ritroveranno tra non molto a dover sostenere un nuovo concorso, identico a quello ancora in fase di espletamento, legato al Pnrr.
Vediamo perché gli insegnanti protestano in tutta Italia, cosa chiedono a Valditara e quando si svolgeranno le manifestazioni.
Scuola, protesta degli insegnanti il 30 agosto: cosa chiedono
Prende il via con il flash mob organizzato in diverse regioni per il 30 agosto la protesta degli insegnanti precari di Italia, che già si sono mobilitati da tempo chiedendo maggiori garanzie e rispetto per la categoria che vive il tragico destino del precariato.
La protesta parte dall’Emilia Romagna e coinvolge dieci regioni. Riguarda gli idonei del concorso scuola 2020 inseriti in una graduatoria di merito che si vedono però scavalcare dai vincitori del concorso 2024 legato al Pnrr. A ideare la protesta, come riporta il giornale Domani, è Claudia Cardinali, una docente della scuola primaria ancora precaria nonostante abbia superato il concorso scuola 2020 e quello del 2024 che per alcune classi di concorso ancora non si è concluso.
Per il primo concorso, come molti colleghi, è inserita in una graduatoria a esaurimento, mentre per il secondo non è risultata vincitrice ma in questo caso non vi è una graduatoria di merito. Gli insegnanti del concorso 2020 chiedono che siano autorizzati maggiori posti tra quelli vacanti da destinare al ruolo in modo da poter uscire dal limbo del precariato.
Non solo, per l’autunno il ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato un ulteriore concorso legato al Pnrr laddove vi sono insegnanti che hanno superato le selezioni e che non riescono a ottenere il ruolo e che in molti casi seguono un corso abilitante da 2.000 euro per entrare in prima fascia e per sostenere i concorsi dal 2025.
Molti docenti del concorso 2024, come abbiamo detto, hanno superato le prove con un voto alto ma si trovano fuori dalla graduatoria dei vincitori senza poter conoscere la loro posizione in una potenziale graduatoria degli idonei. Il concorso bandito a dicembre del 2023, il primo legato al Pnrr, è stato pensato per i precari dal momento che il 20 per cento del punteggio è dato dal servizio e dai titoli di studio; non solo il 30 per cento dei posti è riservato a chi ha tre anni di servizio e vi sono i titoli di preferenza previsti per legge.
Ecco perché gli idonei del concorso 2024 dovranno sostenere nuovamente le prove, come molti degli idonei precari del concorso 2020 hanno già fatto. Gli idonei del concorso 2024 si stanno mobilitando per chiedere una graduatoria a esaurimento degli idonei non prevista dal bando.