Finite le graduatorie, cercasi prof disperatamente

Il Corriere della sera

 Le scuole pubblicano gli annunci online.

In oltre trenta province le graduatorie di una o più discipline sono vuote: è partito il nuovo sistema di reclutamento. Sono le scuole a pubblicare gli annunci: possono prendere prof abilitati ma anche laureati e studenti. Addio alle Mad

Sono finite le graduatorie, anche quelle di istituto: nella materie scientifiche ma anche per le maestre e per italiano. In molte province è dunque già partita la caccia al supplente: da quest’anno saranno le scuole a pubblicare con modalità previste dai diversi uffici scolastici, ma sostanzialmente online, gli annunci con i «buchi» e a raccogliere le disponibilità degli aspiranti supplenti. Il nuovo sistema, introdotto dall’ordinanza 88 dello scorso maggio, si chiama «Interpello» e va a sostituire il sistema delle Mad, messe a disposizione. Insegnanti abilitati, ma anche neo-laureati o addirittura studenti possono rispondere all’annuncio. Saranno poi le scuole, valutando con criteri che orientano la scelta verso chi ha più titoli e poi più esperienza (meglio nella medesima scuola) ad arruolare i supplenti.
L’elenco delle province dove si cercano prof e maestri è ormai lungo: oltre trenta province hanno aperto le procedure per gli interpelli: si va da Torino e Novara in Piemonte a Milano, Monza, Bergamo, Pavia e Mantova in Lombardia, poi Bologna, Genova e La Spezia, Livorno, Siena e Prato, Vicenza, Venezia e Padova. La carenza di prof ormai si sente anche al Sud: da Catanzaro a Ragusa le graduatorie cominciano a svuotarsi.

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A complicare ulteriormente le cose quest’anno ci sono gli impegni assunti dal governo con l’Europa nell’ambito del Pnrr. In teoria l’Italia, ai tempi del governo Draghi,si era impegnata a svolgere una serie di concorsi che dovevano servire a mandare in ruolo circa 70 mila nuovi maestri e professori entro la fine di quest’anno. Visti gli enormi ritardi della macchina amministrativa, il governo Meloni è riuscito a spuntare una nuova scadenza – fine 2026 -, sempre però con il vincolo dell’assunzione tramite concorso. Peccato che finora di queste procedure se ne sia svolta una soltanto, che oltretutto si è trascinata molto più a lungo del previsto perché ha mandato quasi tutti promossi allo scritto ingolfando le commissioni d’esame per gli orali. Col bel risultato che quando a settembre è suonata la prima campanella, le graduatorie del concorso da cui si doveva pescare la prima tranche di vincitori non erano ancora pronte, ma non si potevano nemmeno chiamare dei supplenti temporanei per coprire i posti «sospesi». Non potendo riempire le caselle vuote fino alla pubblicazione dei nomi dei vincitori del concorso, molte scuole sono state costrette a tagliare l’orario: con un effetto devastante soprattutto alle elementari dove non si è riusciti a far partire il tempo pieno. Un incubo per le famiglie, che in alcuni casi si sono organizzate da sole autotassandosi per pagare degli educatori che tenessero i loro figli a scuola fino alle 4 e mezza. E’ quanto è successo per esempio alla scuola primaria Gino Capponi di Milano.

Ma non è finita qui. A rendere impossibile la vita a presidi, genitori e soprattutto ragazzi e bambini c’è il fatto che quest’estate il Mef aveva autorizzato circa 45 mila nuove assunzioni per quest’anno, ma quasi la metà dei posti (poco meno di 20 mila) sono stati «accantonati» in attesa dei nuovi concorsi previsti dal Pnrr che dovrebbero essere banditi entro novembre e dunque svolgersi nel 2025.  Una scelta che ha provocato le proteste dei cosiddetti «idonei» del concorso 2020– docenti che all’epoca avevano superato le varie prove ma non hanno ottenuto un punteggio sufficiente per salire in cattedra. Di solito le graduatorie dei concorsi hanno una durata di un paio d’anni e poi chi è dentro è dentro, gli altri restano fuori. Nel loro caso il governo ha deciso ormai più di un anno fa di trasformarle in graduatorie a esaurimento: elenchi da cui pescare i nuovi assunti fino all’ultimo nome presente in lista. Peccato però che la precedenza vada comunque data ai vincitori dei concorsi Pnrr. Sicché gli idonei per ora devono accontentarsi di fare i supplenti e i ragazzi che avrebbero avuto diritto a degli insegnanti in pianta stabile alla solita girandola di prof.

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