Concorsi scuola, la delirante scelta dell’USR Lombardia e Veneto
di Roberto Bosio, InfoDocenti.it
Il decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71 (convertito nella legge 29 luglio 2024, n. 106) ha previsto che sia possibile immettere in ruolo dei docenti anche dopo la fine di agosto – non si potrà comunque andare oltre il 10 dicembre di quest’anno.
Presa di servizio
Se ho vinto il concorso e risultato assegnato ad una certa sede, devo prendere servizio – se il tutto avviene dopo l’inizio dell’anno scolastico – entro cinque giorni dall’assegnazione.
Il casus belli
La legge sopracitata prevede che i docenti, vincitori del concorso, che risultino beneficiari, per l’anno scolastico 2024/25, di un contratto a tempo determinato su posto destinato alle immissioni – e quindi sono soggetti alla clausola del fino all’avente diritto – , per la stessa regione e classe di concorso relativamente alla procedura vinta, sono confermati su tale posto.
Cosa significa?
La legge, come spesso accade in Italia, non chiarisce il quadro, per cui sono possibili due letture:
- si conferma un docente sullo stesso posto solo per ragioni di continuità, il prossimo anno scolastico il/la docente finirà su provincia e posto spettante da posizione in graduatoria di merito;
. - il docente non parteciperà alle operazioni di individuazione della provincia e sede, verrà assegnato sul posto ottenuto.
Gli avvisi pubblicati dagli uffici scolastici di Lombardia e Veneto, vanno nella direzione della seconda opzione.
Questo modo di operare rischia di danneggiare i diversi candidati, perché i candidati vincitori che sono in servizio sulla stessa classe e regione del concorso, non avranno la possibilità di scegliere, e i vincitori non in servizio sulla stessa classe e regione del concorso verranno privati della possibilità di scegliere uno o più posti.
Una scelta che appare senz’altro miope e che rischia di alimentare contenziosi – e nella scuola ce ne sono già troppi. Se si fosse usato un minimo di buon senso, i due uffici avrebbero dovuto dare a tutti i candidati la possibilità di scegliere la provincia e poi la scuola di servizio, prevedendo la conferma sul posto solo per l’anno scolastico da poco iniziato.
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