Mobilità 2025/28, la trattativa per il nuovo contratto
Mobilità docenti e Ata 2025/28, avviata la trattativa per il nuovo contratto:
tutto ruota attorno ai vincoli, sindacati super contrari.
L’anno scolastico è iniziato da poco più di un mese, ma è già arrivato il tempo di definire le regole per i trasferimenti di sede del personale per i prossimi tre anni, fino al 2027/28: l’incontro preliminare di contrattazione per il rinnovo del CCNI sulla mobilità si è svolto mercoledì 9 ottobre alla presenza dei dirigenti ministeriali – capitanati dalla capo dipartimento Carmela Palumbo – e dei sindacalisti rappresentativi. Le parti hanno definito un fitto calendario di incontri, che si svolgeranno una volta a settimana, che dovrebbero concludersi con un accordo finale da raggiungere entro un paio di mesi.
“La dottoressa Palumbo – ha scritto la delegazione Gilda Unams – ha comunicato che l’amministrazione intende procedere con la stesura del nuovo testo contrattuale per commissioni di lavoro, così da poter concludere i lavori a fine novembre e anticipare le procedure di avvio anno scolastico”.
L’esito della trattativa dipenderà, è inutile negarlo, dalla disponibilità della parte pubblica nel recepire le richieste di superamento dei vincoli alla mobilità imposti dalla Legge 79/2022 che prevede l’obbligo di permanenza nella sede di immissione in ruolo per almeno tre anni per tutti i docenti assunti a partire dal 1° settembre 2023.
La strada da fare non è agevole, perchè proprio sul nodo principale da sciogliere, i vincoli dei neo-assunti, c’è da fare i conti con una legge dello Stato.
Tutti i sindacati su questo punto hanno messo le mani avanti. La stessa Gilda-Unams ha fatto sapere di avere “condiviso le modalità di lavoro proposte”, ma anche “manifestato la propria contrarietà ai vincoli”.
Anche per la Cisl Scuola la prima priorità è rappresentata proprio dai “vincoli alla mobilità, rispetto ai quali l’obiettivo, ferma restando la necessità di rivendicare ogni necessaria modifica legislativa, è di introdurre ulteriori deroghe a quanto prevedono le norme di legge attualmente vigenti”.
A questo proposito, l’Anief ha sottolineato “la necessità della rimozione di tutti i vincoli per la mobilità che portano tantissimi disagi e non hanno nella pratica modificato più di tanto i flussi di migrazione dei docenti: anche prima di questa norma ingiusta gli spostamenti erano infatti più o meno gli stessi, questo dimostra che i vincoli danneggiano soltanto la categoria”.
Sono diverse le richieste sindacali, oltre quella dello stop ai vincoli alla mobilità per i neo-assunti. Sono tre qualli attualmente resi pubblici. La Cisl Scuola chiede nuovi criteri per il conteggio del triennio di permanenza sulla scuola, con l’obiettivo di riconoscere come valido anche il servizio a tempo determinato svolto nell’ambito della procedura di assunzione da GPS finalizzata al ruolo; l’aggiornamento delle regole sul dimensionamento, tenuto conto che non sono più sostenibili quelle attualmente previste, che risalgono a circa vent’anni fa; la mobilità professionale su sostegno, con l’obiettivo di rendere possibile il passaggio per grado diverso di scuola per i docenti privi di abilitazione su classe di concorso del grado richiesto; il riesame delle condizioni previste per la fruizione delle precedenze della legge 104; eventuali adeguamenti delle tabelle di valutazione dei titoli; adeguamento delle regole per la mobilità del personale ATA alla luce dei profili professionali previsti nel nuovo ordinamento. Infine, sempre la Cisl Scuola rivendica la revisione del testo per eliminare, a partire da quelle già riscontrate, ogni possibile ambiguità interpretativa.
La Gilda-Unams ha “manifestato la propria contrarietà ai vincoli, richiedendo la loro completa eliminazione dal contratto e ha proposto di rivedere la tabella di valutazione dei titoli, unificando quella della mobilità volontaria e quella della mobilità d’ufficio e di procedere ad una semplificazione del testo contrattuale, per renderlo maggiormente fruibile a tutti”.