Stipendi dei docenti, quali aumenti con il nuovo CCNL?
di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola
Stipendi dei docenti, si attende di conoscere quali aumenti ci saranno per effetto del rinnovo CCNL scuola.
La questione legata agli stipendi dei docenti, considerati tra i più bassi d’Europa e anche tra i più bassi del pubblico impiego, rappresenta sempre, soprattutto alla vigilia di un possibile rinnovo di contratto, un motivo di confronto e discussione tra i sindacati e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ancora prima di arrivare alla trattativa in sede ARAN.
Contratto scaduto e non se ne parla
Mentre in giugno 2024, dalle dichiarazioni pubbliche di qualche sindacato, si parlava di avviare la contrattazione per il rinnovo del CCNL scuola 2022-2024 già nell’estate 2024, siamo arrivati a metà gennaio 2025 senza avere notizie sull’atto di indirizzo su cui incardinare la trattativa di tale rinnovo.
La cosa assolutamente certa è che il CCNL scuola 2022-2024 è ormai scaduto da oltre 15 giorni e dell’atto di indirizzo ancora non c’è traccia, i tempi sono destinati ad allungarsi almeno fino a maggio o giugno 2025.
Nel frattempo siamo anche certi che, nel mese di aprile 2025, si andrà nuovamente in vacanza contrattuale per il Contratto scuola 2025-2027. In buona sostanza, bisogna sottolinearlo con assoluta oggettività, non solo è scaduto un contratto della scuola che non è mai stato ancora contrattato, ma allo stesso tempo è iniziato a scorrere il tempo di un altro contratto che scadrà il 31 dicembre 2027.
Con altissima probabilità nel cedolino di aprile 2025 i docenti della scuola italiana si troveranno, alla voce “Competenze fisse” e “Altri Assegni”, una doppia indennità di vacanza contrattuale. Ci sarà una indennità di vacanza contrattuale per il mancato rinnovo CCNL scuola 2022-2024 e un’altra indennità di vacanza contrattuale per non avere avviato la trattativa del CCNL scuola 2025-2027 dopo tre mesi della sua mancata entrata in vigore.
Stipendi dei docenti italiani
È importante ricordare che nell’ultimo rapporto Ocse “Education at a Glance 2024” sullo stato dell’istruzione nel mondo, si mettono a confronto gli stipendi degli insegnanti dei diversi paesi membri. Impossibile non evidenziare, anche con un certo rammarico, come l’Italia sia il fanalino di coda di tutta l’area Ocse.
Non solo la situazione della retribuzione stipendiale dei docenti italiani è critica, ma si tende a firmare i contratti collettivi nazionali dopo alcuni anni dalla loro effettiva scadenza, come è capitato per il CCNL scuola 2019-2021, la cui firma definitiva si è registrata a gennaio 2024 e adesso il contratto del triennio 2022-2024 è già scaduto e l’aumento previsto non potrà superare il 6% degli stipendi del comparto. Questo 6% è molto lontano dal recupero del 18% dell’inflazione accumulata in questi anni e dal 28% di media citato nel rapporto OCSE degli aumenti delle retribuzioni degli insegnanti europei.
Quindi il divario con i Paesi OCSE si allarga sempre di più, mentre, non è nemmeno pensabile ottenere il recupero del divario con gli stipendi degli altri dipendenti pubblici di pari livello.