Liceo Made in Italy, altro flop?

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola

A Trento non si farà nemmeno una classe! M5s: le famiglie preferiscono percorsi seri e spendibili in futuro.

 

Il Governo e il ministero dell’Istruzione hanno puntato forte sul liceo del Made in Italy, il nuovo percorso formativo superiore che dovrebbe rilanciare i prodotti nazionali: in vista delle domande del prossimo anno scolastico, parallelamente alla nuova filiera tecnologico-professionale 4 + 2, il dicastero di Viale Trastevere ha proposto nella sua piattaforma una sezione informativa specifica sul liceo del made in Italy. Dal Ministero trapela un certo ottimismo sugli esiti delle iscrizioni 2025/26: i risultati, non esaltanti dell’anno passato, condizionati dal poco tempo a disposizione per le famiglie di apprendere della novità, sembravano acqua passata,. Dalle province autonome, dove le iscrizioni si sono concluse lo scorso 31 gennaio, giungono tuttavia notizie poco confortanti. In particolare, “nella provincia autonoma di Trento – sostengono gli esponenti M5s in commissione Cultura alla Camera – , le iscrizioni all’ormai famigerato liceo del Made in Italy si sono chiuse e, sorpresa, non si è raggiunto nemmeno il numero minimo per formare una classe!”.

I pentastellati sembrano ironizzare sul mancato interesse per il liceo voluto dai vertici del partito di maggioranza del Governo, ad iniziare dalla premier Giorgia Meloni: “Chi l’avrebbe mai detto? Ah già, chiunque con un minimo di buon senso”, dicono i deputati grillini.

Sempre secondo gli esponenti del M5s della VII commissione di Montecitorio, “Giuseppe Valditara, che su questa trovata ha puntato più della sua credibilità (ormai in saldo), forse ora scoprirà che gli studenti e le famiglie preferiscono percorsi seri, spendibili e con un futuro, invece di un’operazione di marketing nostalgico”.

Quindi, rivolgendosi ancora al ministro dell’Istruzione, i grillini sembrano volere guardare al futuro: “Cosa si inventerà prossimamente? Una bici con cambio shimano e un set di pentole in omaggio ai primi 20 iscritti? Quello che fa male è che al netto delle trovate propagandistiche sulla scuola si stanno operando solo tagli e marchette alle” aziende “private, e ci vorranno anni per rimediare ai danni di questo ministro e di questo governo”, concludono.

Sul territorio nazionale, comunque, l’ultima parola sull’interesse effettivo delle famiglie con studenti sul liceo del Made in Italy si decreterà tra una decina di giorni, subito dopo la scadenza delle iscrizioni spostata in avanti di una decina di giorni (ufficialmente per via del dimensionamento delle regioni ancora non definito): in vista dell’attuale anno scolastico, il 2024/25, un anno fa i licei attivati in Italia furono in tutto 92, ma gli iscritti si fermarono ad appena 375lo 0,08% del totale: per giustificare il blando interesse per il nuovo percorso formativo si parlò di “scarse informazioni, assenza di risorse e la mancata attivazione del percorso parte di alcune regioni italiane”.

In realtà, però, le iscrizioni si dispersero praticamente tra tutte le oltre 90 scuole che hanno attivato il percorso, sparse in 19 regioni: l’ostracismo della Giunta della Campania aveva infatti fermato le 22 scuole che avevano aderito al progetto.

Fu anche significativo che il liceo delle Scienze umane con indirizzo economico-sociale (il percorso superiore che avrebbe dovuto accogliere come alternativa il liceo del Made in Italy) lo scorso anno fece registrare oltre 84.000 iscritti.

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