Inseguono maestra con un bastone perché rimprovera il figlio
La Tecnica della scuola
Perseguitano maestra e la inseguono con un bastone perché rimprovera il figlio:
braccialetto elettronico per due genitori.
Una storia assurda che fa accapponare la pelle. Una maestra di una scuola alle porte di Roma è stata perseguitata dai genitori di un alunno, che sono stati condannati a indossare il braccialetto elettronico e agli arresti domiciliari per stalking.
I due sono ai domiciliari
Come scrive Il Corriere della Sera, si tratta dei genitori di un bimbo di nove anni. I due hanno adesso il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo e di avvicinarsi a meno di 500 metri, soprattutto a casa e sul lavoro, alla maestra elementare del figlio.
Quest’ultima li ha denunciati dopo essere stata costretta a farsi accompagnare a casa dalle colleghe dal gennaio 2022 per il timore di essere aggredita dalla coppia che la perseguitava accusandola di aver rimproverato l’alunno.
La situazione si è ulteriormente aggravata nell’autunno scorso quando la madre del bambino ha aggredito durante un colloquio a scuola l’insegnante accusandola dello scarso rendimento scolastico del figlio. Minacce reiterate dal padre all’uscita dall’istituto. Il 19 dicembre poi la stessa donna ha inseguito la maestra con un bastone. Da qui la denuncia.
Violenza sui docenti, si inaspriscono le pene?
Proprio ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha telefonato al Dirigente scolastico per informarsi sulle condizioni di salute del professore aggredito nei giorni scorsi da un genitore su esortazione del figlio.
Il Ministro ha espresso solidarietà al docente, al dirigente scolastico e a tutta la scuola coinvolta in questo fatto particolarmente grave. Ha, quindi, telefonato al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, proponendo di estendere la misura dell’arresto in flagranza di reato alle aggressioni nei confronti del personale scolastico. “Stiamo lavorando insieme su una norma in questa direzione. Il Governo e il Ministro dell’Istruzione e del Merito sono accanto ai docenti e al personale tutto che devono sentire forte la presenza costante delle Istituzioni”, ha dichiarato il Ministro Valditara.
“Esprimiamo pieno sostegno alla proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di estendere le misure sull’arresto in flagranza di reato alle aggressioni nei confronti del personale scolastico e riteniamo che il passo da compiere sia breve visto che è già previsto per medici, infermieri e personale sanitario”. Questo il commento di DirigentiScuola.
“È evidente – dice in una nota il sindacato dei presidi – che il recente inasprimento di pene per oltraggio e minaccia al personale della scuola, non ha avuto l’effetto sperato. Ben vengano, dunque, altre misure se necessarie a garantire il diritto di dirigenti scolastici, docenti e personale della scuola di poter esercitare la propria professione in un ambiente sicuro, libero da intimidazioni e aggressioni fisiche. Come già sottolineato in passato, ci aspettiamo che l’attenzione del governo non si limiti solo all’introduzione di misure punitive, ma che si allarghi anche a un intervento sistemico. In particolare, è fondamentale che la scuola venga dotata delle risorse umane e strutturali adeguate per garantire la sicurezza e il benessere di chi lavora al suo interno. La carenza di personale ATA, la mancanza di un servizio di vigilanza interna efficiente e l’assenza di figure specialistiche capaci di individuare e prevenire situazioni di disagio sociale e conflitti, rappresentano oggi un grave limite per il corretto funzionamento delle scuole. I docenti devono poter insegnare con serenità, non essere costretti a farsi carico di problematiche legate al degrado sociale o a forme di devianza”.
“Le scuole somigliano sempre più ad un farwest, con gli insegnanti presi di mira non solo dagli alunni ma molto spesso dagli stessi genitori, primi e principali educatori”. E’ il commento del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana.
“Sono episodi ormai all’ordine del giorno – afferma Castellana – che non si possono più evitare con semplici note o espulsioni ma necessitano di un intervento più duro e incisivo che dia la sicurezza agli insegnanti, come a tutto il corpo scolastico e dirigenziale di poter lavorare in un luogo sicuro. Ben venga, dunque, l’arresto in flagranza come propone il Ministro”.
“La crisi che sta vivendo il mondo scolastico riflette quella dei nostri tempi, con aggressioni non solo ai danni degli insegnanti, ma anche per esempio verso il personale sanitario. Ci vorrebbero risorse maggiori – conclude – per favorire ambienti più sicuri, ma soprattutto tutele ad ogni livello da parte dello Stato, per chi è vittima di violenza”.