TFR e TFS statali 2025: tempi di attesa e novità sul pagamento
Tempi e modalità di pagamento TFR/TFS per statali nel 2025: ritardi, importi e proposte di riforma per il settore pubblico.
Claudia Scalia scuolainforma
I dipendenti pubblici in attesa del TFR hanno un sistema di pagamento articolato che varia in base a diversi fattori. Nel settore privato, il TFR viene erogato immediatamente dopo la cessazione del rapporto di lavoro, mentre per i dipendenti pubblici si applicano tempistiche decisamente più lunghe:
Tipo di Pensionamento | Tempo di Attesa | Note |
---|---|---|
Vecchiaia | 12 mesi | Età pensionabile |
Anticipata | 24 mesi | Pre-requisiti età |
Quota 100-103 | Fino a 93 mesi | Casi specifici |
Il sistema diventa ancora più complesso per gli importi superiori a 50.000 euro, dove si applica una rateizzazione:
- Prima fascia (50.000-100.000 euro): erogazione in 2 rate annuali
- Seconda fascia (oltre 100.000 euro): erogazione in 3 rate annuali
Inoltre, negli ultimi anni sono aumentati anche i tempi di attesa per i dipendenti pubblici che hanno aderito ai Fondi di previdenza complementare di tipo negoziale, passando da una media di 6 mesi a oltre 15 mesi attuali, tempo necessario all’INPS per la liquidazione delle somme.
Il pagamento differito e le perdite
L’attuale sistema di pagamento differito sta generando conseguenze economiche per i dipendenti pubblici. I sindacati hanno calcolato che in due anni sono stati “sottratti ai lavoratori pubblici 2 miliardi e 157 milioni di euro” a causa del differimento e dell’inflazione. Questi ritardi non solo penalizzano i singoli lavoratori ma rappresentano anche una perdita per l’economia del Paese. Un’analisi dettagliata, riportata da Sky TG24, mostra:
- Perdita media per lavoratore: 11.735 euro su un TFS di 82.400 euro
- Riduzione percentuale del valore: -14,3% dovuta all’inflazione
- Impatto complessivo: 2,157 miliardi di euro di perdite nel biennio 2022-2023
La situazione è destinata a complicarsi ulteriormente con l’introduzione del nuovo limite ordinamentale a 67 anni previsto dalla Legge di Bilancio 2025. Questa modifica produrrà:
- Risparmi per l’amministrazione pubblica di 339 milioni nel periodo 2025-2034
- Coinvolgimento di 76.300 lavoratori pubblici
- Un risparmio totale di 2,484 miliardi considerando TFR/TFS e pensioni
Secondo la CIDA, la confederazione che rappresenta dirigenti e alte professionalità, questa situazione colpisce in modo particolare i vertici della PA, proprio coloro che hanno contribuito maggiormente al funzionamento dello Stato. La proposta di modifica attualmente in discussione richiederebbe un investimento iniziale di 3,8 miliardi di euro, ma permetterebbe di ridurre progressivamente la spesa prevista nei piani pluriennali dell’INPS, fino a un risparmio di 1,08 miliardi di euro annui dal 2030 al 2033.