Concorsi docenti e abilitazione, i 60 CFU

La Tecnica della scuola

 

Dal 1° gennaio 2025 per partecipare ai futuri concorsi servirà l’abilitazione: i 60 Cfu consentiranno purel’inserimento degli elenchi aggiuntivi da abilitati

 

Sono qualcosa come 13 mila i docenti vincitori del concorso PNRR 2023 che non hanno ancora conseguito l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso in cui sono già di ruolo con un contratto a tempo determinato. Questi docenti per firmare, già a partire dall’1 settembre 2025, un contratto a tempo indeterminato dovranno avere conseguito, attraverso i percorsi abilitanti definiti dal DPCM 4 agosto 2023, l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso in cui sono stati immessi in ruolo con contratto a tempo determinato a partire dall’1 settembre 2024. Tali insegnanti ovviamente dovranno anche aver superato l’anno di prova che stanno svolgendo con un contratto a tempo determinato dall’1 settembre 2024 o comunque da dicembre 2024 per chi è entrato in ruolo nel periodo tra settembre e dicembre 2024.

La diretta della Tecnica risponde live

Dei percorsi abilitanti da 30, 36 e 60 CFU, ma anche degli elenchi aggiuntivi prima fascia Gps abbiamo parlato nel corso della diretta della Tecnica risponde live con l’esperto di normativa scolastica prof. Lucio Ficara:

“La fase transitoria per la partecipazione ai concorsi a cattedra Pnrr è terminata il 31 dicembre 2024, salvo proroghe da disporre attraverso la legge, non dovremmo avere più situazioni riferite al passato”.

“Prima, nei concorsi Pnrr 2023-2024, concorsi a cattedra sia della scuola primaria, infanzia, scuola secondaria di primo e secondo grado, posti comuni e posti sostegno, per partecipare a tali concorsi servivano delle situazioni di natura ben precisa, cioè potevano partecipare tutti gli abilitati nella classe di concorso specifica o per i posti di sostegno, gli specializzati sul sostegno specifico al grado in cui si è fatta la domanda, ma si poteva entrare anche in deroga, dunque in fase transitoria con la laurea che dava titolo all’accesso alla classe di concorso, dunque con tutti i Cfu necessari e previsti dal Dpr 19 del 2016 più per esempio i 24 Cfu per l’insegnamento conseguiti entro il 31 ottobre 2022 oppure si poteva entrare con la laurea più le tre annualità di servizio prestate nelle scuole statali e nell’ultimo quinquennio anche se non continuativi ma almeno uno di questi tre anni sulla classe di concorso specifica per cui si chiedeva accesso al concorso”.

“Dal 1° gennaio 2025, salvo proroghe e situazioni che si andranno a definire con leggi che verranno, con le leggi attuali il terzo concorso del Pnrr, diciamo 2025, quello che magari sarà bandito alla fine di questo concorso del 24 e dunque si presume nell’autunno o inverno 25, per partecipare ai futuri concorsi servirà l’abilitazione. Ecco che sono partiti parallelamente e anche per l’anno 2024-25 o per la verità per l’anno 23-24, sono partiti e si sono già conclusi, i percorsi abilitanti di 30 Cfu ma per l’anno 24-25 dovevano partire e stanno per partire (c’è un ritardo preoccupante) i famosi 60 Cfu che consentiranno non solo di partecipare al nuovo concorso futuro ma consentiranno purel’inserimento degli elenchi aggiuntivi da abilitati quando ci sarà la prossima riapertura e questa situazione si sta manifestando e però ci sono delle situazioni che lasciano l’amaro in bocca, tipo intanto il ritardo: questi 60 Cfu anche per i vincitori di concorso che avevano i 24 Cfu o le tre annualità che dunque devono fare 30 o 36 Cfu dei 60 messi a bando dalle università, si ritrovano a dover svolgere questi Cfu in un tempo molto compresso perché è chiaro che entro la fine dell’anno scolastico dovranno averlo conseguito per poter passare a un contratto a tempo indeterminato, perché molti di loro appunto non avendo l’abilitazione sono stati assunti a tempo determinato, stanno facendo l’anno di prova e dunque dovranno comunque, a partire dall’1 Settembre 2025 avere il tempo indeterminato, ma questo lo possono avere solo se conseguono l’abilitazione, conseguono questi Cfu mancanti e c’è un ritardo nei bandi, una difficoltà anche della frequenzaperché molti di questi docenti stanno insegnando o chi perché è vincitore di concorso entrato in ruolo a tempo determinato e quindi sta insegnando come docente di ruolo o altri stanno facendo le supplenze e devono conseguire l’abilitazione“.

“Molto spesso la sede di servizio è lontana dalle università che bandiscono questi Cfu con gravi disagi per la frequenza, teniamo conto che comunque è sempre un corso che e determina del tempo 60 Cfu sarebbero 1500 ore di impegno e sicuramente con anche verifiche finali e valutazione finale dell’abilitazione e con i tirocini diretti e indiretti che determineranno anche una difficoltà a conciliare tutto questo con il servizio, tenendo conto che molti di costoro che devono svolgere queste attività non hanno neanche acquisito il diritto alle 150 ore di diritto allo studio”.

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