Aggiornamento delle indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico.
Contrordine del ministro della Salute e dell’Istruzione: Bianchi: «E’ una misura prudenziale, visto l’aumento dei casi. Vogliamo che la scuola resti in massima sicurezza»
«E’ una misura prudenziale – ha spiegato questa mattina il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. Abbiamo visto un aumento dei contagi in tutta la popolazione e vogliamo che la scuola resti, con un po’ di cautela in più, in massima sicurezza». Ma intanto, a sole tre settimane dalle ultime disposizioni prese sulle quarantene a scuola, si cambia di nuovo. La decisione è stata presa lunedì sera e la circolare firmata dal capo dipartimento del Ministero della Salute alle 22. Oggi sarà inviata alle scuole per comunicare che sulla quarantena light per gli studenti, quella che viene decretata al comparire del terzo contagio in una classe, il governo ha deciso di fare marcia indietro. Le misure approvate lo scorso 8 novembre non hanno resistito all’arrivo della variante omicron e all’aumento dei casi. Si torna dunque alle regole vecchie, quelle che prevedevano la chiusura della classe e la riattivazione della Dad in caso di alunno o professore positivo.
«Ultimamente si sta assistendo ad un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare, con una incidenza (casi/popolazione) settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti (19/11/2021 – 25/11/2021): valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi», si legge nella circolare. Per questo il ministero della Salute, in accordo con quello dell’Istruzione, ritiene «opportuno sospendere – provvisoriamente – il programma di “sorveglianza con testing” e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico». Tireranno un sospiro di sollievo i presidi che avevano protestato per le difficoltà incontrare con il protocollo light.Il doppio tampone e i tempi di riscontro avevano reso complicata lla sua pur breve applicazione.
Si torna dunque in Dad al primo contagio e se la Asl non riesce ad intervenire tempestivamente, sarà il preside ad essere «autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della Asl in ordine all’individuazione dei soggetti (da considerare «contatti stretti» a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena». Non solo, nel caso la Asl ritenga che la situazione nella scuola si configuri come un focolaio epidemico potrà procedere alla chiusura per il periodo di controllo e quarantena.