Arretrati cuneo fiscale: 80 euro al mese non prima di giugno, non dipende da questioni economiche ma tecniche
Aprile, inutile nasconderlo, è stato un mese caratterizzato da grande delusione per i docenti e il personale ata che aspettavano una busta paga finalmente più pesante, in virtù di una serie di annunci relativi all’indennità di vacanza contrattuale e alla possibilità di saldo degli arretrati relativi al taglio del cuneo fiscale.
80 euro al mese
E invece gli importi finali sono stati ancora una volta molto bassi, con l’indennità di vacanza contrattuale esigua incapace di far sentire il proprio effetto sul saldo finale e il taglio del cuneo fiscale assente, sia per quel che riguarda a quota di aprile sia per quel che riguarda li arretrati.
Che, lo ricordiamo, dovranno essere pagati da gennaio, mese nel quale ha iniziato ad essere applicato, almeno virtualmente.
Il taglio del cuneo fiscale consentirà mediamente un risparmio sulle tasse di circa 80 euro a dipendente scolastico. Questo si tramuta in un aumento di stipendio indiretto di quasi mille euro l’anno, che per il momento però non si è visto.
Le addizionali regionali
I sindacati hanno chiesto un intervento urgente del ministero, affinché provveda con un secondo cedolino contenente emissione speciale entro fine mese, per dare una boccata di ossigeno a docenti e ata in vista del fine mese caratterizzato dalle feste pasquali.
A tutto ciò si è aggiunta la presenza delle addizionali regionali e comunali che vengono applicate in busta paga da marzo a novembre.
Secondo Orizzonte Scuola, per il taglio del cuneo fiscale bisognerà aspettare almeno giugno.
Lo sostiene anche SkyTG24: “le buste paga di aprile non tengono ancora conto del taglio del cuneo fiscale per cui, probabilmente, bisognerà aspettare fino a giugno”.
Come mai non viene pagato prima? Pare che il motivo sia da ricerca re in una motivazione tecnica più che economica, con gli aggiornamenti dei software per l’elaborazione della misura che non sono ancora completati. In ogni caso si tratta di previsioni, non essendoci comunicati ufficiali da parte del MEF sul rinvio a giugno.