Arretrati stipendiali precari, ecco chi sarà escluso
Cerchiamo di capire chi non beneficerà degli arretrati e degli aumenti stipendiali previsti nel contratto CCNL appena firmato.
La firma del rinnovo contrattuale avvenuta nelle scorse ore sta spaccando il mondo del personale scolastico, tra chi ritiene che gli importi degli arretrati e degli aumenti stipendiali siano un’elemosina e chi considera già queste cifre un timido segnale di apertura e di cambiamento. I beneficiari saranno circa 1,3 milioni di lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca.
Nel frattempo sale l’attesa e piovono gli interrogativi: quando i lavoratori della scuola si vedranno il cedolino più ricco? E chi saranno i destinatari di questi tanto sbandierati arretrati e aumenti? Ne beneficeranno anche i precari? Facciamo chiarezza.
Quando arriveranno gli arretrati e gli aumenti stipendiali
Le cifre nette di aumento in busta paga si aggirano intorno ai 60/70 euro mensili e gli arretrati si attesteranno presumibilmente intorno ai 2.500 euro. Va comunque precisato che gli importi saranno rapportati in base allo scaglione stipendiale di appartenenza.
La liquidazione si pensa che possa arrivare già entro dicembre, o al massimo entro gennaio e, come abbiamo già detto, avverrà in maniera automatica, senza dunque dover presentare alcuna richiesta.
Sia i docenti di ruolo che i docenti precari saranno interessati dal percepimento degli arretrati e dagli aumenti stipendiali in oggetto.
Concentrandoci nello specifico sui supplenti, i beneficiari saranno sia i titolari di contratto a tempo determinato (al 30 giugno o al 31 agosto) sia i supplenti brevi, limitatamente ai periodi coperti da contratto nel triennio 2019-2021, oltre ovviamente anche al 2022. Saranno inclusi nell’erogazione delle quote arretrate anche coloro che allo stato attuale non stanno lavorando, ma sempre con riferimento ai mesi in cui hanno lavorato.
Chi saranno dunque gli esclusi? Ancora una volta, non sono inclusi i docenti delle scuole paritarie ma solo quelli della scuola statale. Un ‘déja vu’ per questi insegnanti che, nonostante l’appartenenza alla categoria, si sono già visti negare negli anni la partecipazione ai concorsi, e ora non potranno beneficiare nemmeno di questa piccola vittoria.