Carta del docente anche ai supplenti annuali, ma solo per il 2023

di Reginaldo Palermo,  La Tecnica della scuola

Con il decreto legge 69 denominato “salva-infrazioni”, la carta del docente viene estesa anche al personale precario.
E questa è certamente una buona notizia, ma un’attenta lettura del testo del provvedimento e della documentazione tecnica allegata evidenzia più di un problema.
Innanzitutto il personale beneficiario è solamente quello assunto fino al 31 agosto: si tratta cioè dei supplenti annuali che coprono posti in organico di diritto e che la relazione tecnica quantifica in poco meno di 84mila unità.

[metaslider id=32708] Il testo della norma (si tratta dell’articolo 15 del decreto) recita esattamente così: “La Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’articolo 1, comma 121, primo periodo, della legge 13 luglio 2015, n. 107, è riconosciuta, per l’anno 2023, anche ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile”.
Non sfugge che la disposizione dice chiaramente che la Carta è riconosciuta ai supplenti annuali ma “per l’anno 2023” e non “a decorrere dall’anno 2023”.
E, per dissipare ogni dubbio la relazione introduttiva sottolinea che il provvedimento “mira ad estendere, per il 2023, il benefficio dell’attribuzione della citata carta…. ecc…”

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Ancora più chiara la relazione tecnica che definisce con precisione le risorse necessarie per garantire la copertura dell’ulteriore spesa: si parla di poco meno di 11 milioni di euro aggiuntivi rispetto a quelli finora stanziati mentre nulla si dice per il 2024 e gli anni a venire.
Appare insomma chiaro che, almeno per il momento, la Carta verrà estesa ai supplenti annuali ma solo per il 2023.
Va tuttavia ricordato che il decreto legge è all’esame del Parlamento e potrebbe essere modificato nel corso del suo passaggio alle Camere.

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