Carta del Docente, perchè non ampliarne il ‘potere d’acquisto’? Gli insegnanti avanzano proposte
Sabrina Maestri scuolainforma
Continua a far parlare di sè l’utilizzo della Carta del Docente. Fin dalla sua originaria introduzione, grazie alla Legge 107 del 13 luglio 2015 (Buona Scuola), gli insegnanti hanno lamentato l’ambito troppo circoscritto di beni acquistabili col cosiddetto ‘bonus 500 euro’. E da come apprendiamo dal web c’è chi sta avanzando proposte sull’introduzione di ulteriori acquisti spendibili con la carta in oggetto, alcuni dei quali (forse) poco attinenti col fine del buono.
Formazione e aggiornamento dei docenti
Scopo della Carta del Docente è la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti. I beni acquistabili sono quindi i seguenti:
- libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
- hardware e software;
- iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
- iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
- titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
- titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107/2015.
Introdurre ulteriori beni nella Carta del Docente
Nel corso degli anni non sono mancati usi distorti della Carta del Docente. Pensiamo a chi, in maniera fraudolenta, l’aveva utilizzata per comprare Tv ed elettrodomestici di vario tipo. Insomma, beni che non c’entravano nulla con lo scopo formativo della stessa. L’idea però di allargare il novero dei beni acquistabili ha un senso se attinente sempre al fine indicato.
Tra le proposte avanzate da alcuni docenti ci sarebbe infatti, ad esempio, quella di concedere l’acquisto anche della stampante (il bene di cui si sono lamentati più di tutti), di tastiere e mouse, insomma di quei dispositivi che si possono ricollegare comunque ad un utilizzo didattico e formativo. E c’è chi ha anche pensato ad un abbonamento internet.
Meno attinenti invece alle finalità della carta sono state invece proposte che si sono fondate, ad esempio, sulla previsione di introdurre nel bonus anche un’agevolazione per gli spostamenti con i mezzi di trasporto. Un sostegno di questo tipo infatti esulerebbe dalle finalità formative della Carta del Docente. Senza contare che il ‘bonus trasporti’, del valore massimo di 60 euro, è stato possibile richiederlo per svariati mesi del 2023, a prescindere dalla categoria lavorativa di appartenenza, ma avendo come unico requisito il limite reddituale di 20 mila euro. Sospeso momentaneamente sarà ancora possibile richiederlo dal 1° settembre in base alle risorse residuali.