Carta del docente: “utile” ma in ritardo, riattivazione prevista per il 5 ottobre?
La Voce della scuola
La Carta del docente, lo strumento introdotto dalla Legge 107/2015 per sostenere l’aggiornamento professionale dei docenti, continua a essere considerata un valido supporto per insegnanti e supplenti annuali. Tuttavia, l’anno scolastico 2024-2025 è cominciato con un preoccupante ritardo nella riattivazione della carta, che non ha ancora visto l’accredito dei consueti 500 euro nel borsellino elettronico degli insegnanti.
Secondo alcune voci interne al Ministero dell’Istruzione, la data prevista per la riattivazione del servizio sarebbe domani, 5 ottobre 2024, ma l’incertezza ha creato frustrazione tra i docenti, soprattutto in un periodo in cui la programmazione didattica e l’aggiornamento professionale sono attività fondamentali per l’inizio dell’anno scolastico.
Un recente sondaggio realizzato dalla testata giornalistica La Tecnica della Scuola ha confermato che la maggior parte degli insegnanti considera la carta un sostegno indispensabile: l’87,8% dei 3.174 docentiintervistati ha dichiarato che la Carta del docente è utile per il loro aggiornamento. Tuttavia, molti partecipanti hanno anche espresso preoccupazione per il ritardo nella riattivazione e per i possibili tagli futuri, come il previsto ridimensionamento del bonus a 400 euro, proposto dal governo Draghi per destinare risorse al nuovo reclutamento.
Questo ritardo non riguarda solo la riattivazione per il nuovo anno scolastico, ma interessa anche le somme residue non utilizzate nell’anno precedente, che in alcuni casi arrivano fino a 1.000 euro. Gli insegnanti lamentano l’incertezza in un momento cruciale per la loro attività professionale, che comprende l’acquisto di materiali didattici e la partecipazione a corsi di formazione.
La Carta del docente rimane uno strumento essenziale per garantire un aggiornamento continuo e di qualità, ma l’attesa per la sua riattivazione, combinata con i timori di una possibile riduzione dei fondi, sta mettendo a dura prova la pazienza della categoria. Resta da vedere se il Ministero confermerà la data del 5 ottobre come giorno di riattivazione del servizio o se ci saranno ulteriori slittamenti.