Cgil e Uil e lo sciopero del 17 novembre, dai trasporti alla scuola: chi aderisce e i disagi

di Alessia Conzonato da il corriere della sera 

La tensione in merito allo sciopero indetto da Cgil e Uil per venerdì 17 novembre come forma di protesta contro la manovra del governo Meloni ancora non si è allentata. Oltre allo scontro tra il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sulla necessità di rivedere le modalità della protesta, ancheil Garante ha chiesto una rimodulazione dei termini, che con una nuova nota ha confermato «il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre», perciò «lo sciopero, così come proclamato dalle confederazioni sindacali (conesclusione di numerosi settori)non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici». Infatti, per conoscere le condizioni definitive dello stop si dovrà attendere il confronto tra l’istituzione e i sindacati.

L’agitazione

Per il momento, è previsto che l’agitazione abbia una durata di 8 ore a cui possono aderire tutti i lavoratori delle regioni del centro Italia. Lunedì 20 novembre sarà il turno della Sicilia; venerdì 24, sempre per 8 ore, lo sciopero riguarderà tutte le regioni del nord e, infine, venerdì primo dicembre incroceranno le braccia i lavoratori delle regioni nel sud Italia. Si tratta di uno sciopero generale, quindi coinvolge diversi settori sul territorio nazionale: primo fra tutti il trasporto, ma anche la scuola e il pubblico impiego, per l’intera giornata. Sono per il momento esclusi: acqua, carburanti, credito, farmaci, elettricità, energia (petrolio e gas), istituti di vigilanza, metalmeccanici, pulizie e multiservizi, radio, televisione e telecomunicazioni, ristorazione collettiva, lavanderie. In merito al coinvolgimento del personale scolastico, la Flc Cgil ha spiegato che la protesta coinvolgerà scuola, università, ricerca, formazione professionale e scuola non statale per manifestare il bisogno di «alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani».

I disagi in centro Italia

I disagi di venerdì 17 novembre si concentreranno sopratutto nelle grandi città del centro. Ad esempio, a Roma le confederazioni Flit Cgil e Uiltrasporti aderiranno allo stop dalle ore 8.30 alle 17 e poi dalle 20 fino al termine del servizio e avrà conseguenze sulle reti di Atac (Azienda per la mobilità di Roma Capitale), compresi i collegamenti eseguiti da altri operatori in subaffidamento, e RomaTpl. Non solo il trasporto, ma saranno fuori servizio anche biglietterie, ascensori, scale mobili e montascale. Attivi, invece, i parcheggi di interscambio. Per quanto riguarda Firenze, invece, quel giorno sarà organizzata anche una manifestazione che partirà alle 9 da piazza Indipendenza. Il corteo, poi, sfilerà per le vie del centro fino a piazza Santissima Annunziata, dove sarà allestito un palco che ospiterà il programma di interventi nel corso della giornata. I bus di Autolinee Toscane potranno subire ritardi e cancellazioni per le tratte sia urbane che extraurbane. Solo due le fasce in cui il servizio sarà garantito: dalle 4.15 alle 8.14 e dalle 12.30 alle 14.29. La tramvia fiorentina, invece, garantirà il trasporto nelle fasce orarie 6.30-9.30 e 17-20.

L’intervento della Commissione di garanzia

Come anticipato, la Commissione di garanzia scioperi è intervenuta chiedendo a Cgil e Uil una modifica delle condizioni della protesta, dal momento che questa non rispetterebbe in particolare due delle norme previste nella corretta esecuzione di uno sciopero: la «rarefazione oggettiva» e la «durata massima della prima azione». Nel primo caso perché i sindacati non hanno tenuto conto della vicinanza con altre astensioni minori (nei giorni vicini ci sarà quello della Flai per le società di handling aereo e dei sindacati di base per i vigili del fuoco e l’igiene ambientale, da qui la richiesta specifica di tener fuori dallo sciopero generale questi settori); mentre, nel secondo, perché lo stop non valuta che per trasporto aereo, trasporto pubblico locale, settore elicotteristico e quello della circolazione non può superare le 4 ore e per il trasporto ferroviario le 8 ore.

Le ragioni della protesta

Le motivazioni principali che hanno spinto Cgil e Uil a indire questo sciopero generale (l’ultimo è stato il 16 dicembre 2022 e anche in quel caso era una forma di protesta contro la prima manovra del governo Meloni) riguardano le misure in materia di lavoro della legge di bilancio su cui l’esecutivo sta lavorando. Gli obiettivi, come riportano alcuni slogan dei sindacati in questa occasione, sono «alzare i salari, estendere i diritti e contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani; a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale che è necessaria e urgente».

Condividi questa storia, scegli tu dove!