Classi pollaio, la pericolosa sterzata sul personale Covid
Classi pollaio, il Ministro conferma il suo impegno per la loro abolizione. Un emendamento al decreto Sostegni Bis rischia, però di vanificare la timida iniziativa dello scorso anno
Classi pollaio, l’impegno del Ministro
Classi pollaio, recentemente il Ministro ha confermato il suo impegno per la loro abrogazione (Repubblica delle idee 2021). L’operazione però, richiedendo molte risorse, è rimandata allo stanziamento dei fondi del PNRR (Piano Nazionale per la Resilienza e la Ripresa).
Accesso al TFA SOSTEGNO – Preparazione al TEST PRELIMINARE
Alla fine del mese di settembre si svolgeranno i test preliminari per l’accesso ai corsi TFA sostegno con la seguente suddivisione per ordine e grado di scuola:
20 settembre 2021 per l’infanzia;
23 settembre 2021 per la primaria;
24 settembre 2021 per la secondaria di I grado;
30 settembre 2021 per la secondaria di II grado;
I candidati saranno guidati all’acquisizione di abilità risolutive e dei necessari strumenti per far fronte alle principali sfide correlate alle competenze linguistiche:
processi cognitivi e processi di controllo in gioco;
strategie di approccio alla comprensione;
componenti del testo maggiormente insidiose.
Non si conosce l’entità delle risorse. Probabilmente queste dipenderanno dalle decisioni del governo. In altri termini, se l’abrogazione delle classi pollaio sarà legata al decremento demografico scolastico, richiederà un impegno finanziario minore. Diversamente, invece, occorreranno almeno cinque miliardi di €, così come previsto dalla Proposta di legge-Azzolina del 5 luglio 2018. (art. 1 comma 2).
Di certo l’attendismo del Ministro conferma lo stallo per il prossimo anno, quindi quanto stabilito dal D.P.R, 81/09 nei numeri minimi e massimi di alunni per sezione o per classe.
Il personale Covid da L. Azzolina ad oggi
Lo scorso anno in piena emergenza pandemica, l’ex Ministra L. Azzolina era riuscita ad ottenere l’assunzione straordinaria di 70.000 unità ” Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” ( Decreto Legge 34/20 art. 231 bis, comma 1).
Il provvedimento aveva consentito di suddividere l’unità classe in due gruppi, dove il rapporto area aula/numero alunni non consentiva la distanza di un metro buccale. Ovviamente tutto era legato all’emergenza sanitaria. Costituiva, però un interessante segnale di superamento del sovraffollamento delle aule.
In questi giorni è stato presentato un emendamento al Decreto Sostegni bis che può costituire un’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno. E’ confermato il personale docente aggiuntivo, ma in un numero minore, come riportato da L. Rovelli . Il loro impegno sarà “finalizzato al recupero degli apprendimenti da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia“.
Rischio di un ritorno alle classi pollaio
Il passaggio risulta vago e comunque non fa cenno alla suddivisione della classe. Dipenderà da come verrà interpretata la norma da parte dell’Amministrazione e a cascata dalle Istituzioni scolastiche.
Esiste la possibilità concreta di avere a settembre classi da 25-30 nuovamente riunite in spazi inadeguati, facendo saltare il criterio del distanziamento. Diversamente dallo scorso anno il personale sarà maggiormente aggiuntivo al team docente, lavorando su più classi per recuperi. La soluzione è la logica conseguenza di un contratto valido fino alla fine del 2021. E’ possibile una deroga. Con i se e i ma però, non si fa la storia.
Di sicuro, se l’emendamento sarà approvato, assisteremo al ritorno delle classi pollaio e quindi a uno scenario pre-Covid. E questo costituirebbe un esempio di un ritorno al passato, dimostrando di non aver imparato nulla dalla pandemia.