Concorsi scuola 2022: eliminare i quiz in vista del reclutamento di 98mila insegnanti

La selezione dei nuovi docenti attraverso concorsi scuola basati sui quiz non rappresenta un modello meritocratico che assicura un reclutamento di candidati all’altezza. E’ la battaglia del senatore Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega: “Affondare il sistema scolastico non è difficile. Selezioniamo i docenti con concorsi e abilitazioni a crocette senza preoccuparci di attitudine, capacità, esperienza ed è fatta. Ma qualcuno ha fatto i conti senza l’oste…“, afferma il senatore.

Un meccanismo con molti limiti

Se i concorsi semplificati basati sui test a crocette rispondono all’esigenza di accelerare le procedure, in modo da bandire concorsi annuali e immettere in ruolo un numero ingente di docenti nei prossimi anni, dall’altro lato mostrano tutti i loro limiti nel selezionare candidati che non possono in questo modo mostrare il loro vero valore.

E’ d’accordo Francesco Sinopoli, segretario della FLC CGIL, che nel corso di una video intervista su Orizzonte Scuola Tv ha spiegato: “Non crediamo che un concorso a quiz possa essere la soluzione. Non scherziamo“, dice il sindacalista e a proposito del reclutamento: “Serve un sistema di abilitazione, prima di tutto, fondato sulla formazione. L’idea di una riforma delle lauree la vedo complicata. Pensare a stabilizzare i precari e garantire una formazione iniziale adeguata ai bisogni della scuola“.

Coprire 98mila posti il prossimo anno

La questione diventa cruciale in un momento in cui ci si appresta a un reclutamento importante nei prossimi mesi, in virtù delle necessità della scuola italiana che ha un numero enorme di classi scoperte, un sistema che si regge ancora sul precariato e sui supplenti.

Sinopoli spiega che “l’anno prossimo dobbiamo coprire 98 mila posti circa. Poi ci sono i posti in deroga sul sostegno e quelli dell’organico di fatto. Sono partiti i concorsi ordinari per la scuola dell’infanzia e primaria e quello della secondaria. Ma non saranno sufficienti per rispondere alle necessità della scuola, in particolare la secondaria”.

Condividi questa storia, scegli tu dove!