Concorso ordinario infanzia primaria e secondaria: i posti banditi saranno accantonati e non andranno alle assunzioni da GPS
Concorso ordinario, sia per infanzia primaria che secondaria: il testo del Decreto Sostegni bis pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 gennaio presenta una novità importante. La successione delle immissioni in ruolo 2021 rimane quella delineata dalla bozza, ma i posti dei concorsi ordinari già banditi non potranno essere “scalfiti”.
Fase ordinaria assunzioni in ruolo docenti 2021
Le assunzioni in ruolo del personale docente a.s. 2021/22 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria (primo e secondo grado) avverranno da:
- GaE;
- concorso 2016;
- concorso 2018 + eventuali fasce aggiuntive
Alla citate graduatorie, per la scuola secondaria di primo e secondo grado, si aggiungeranno quelle del concorso straordinario di cui al DD n. 510 del 23 aprile 2020, integrate con tutti i candidati che hanno superato la prova con almeno 56/80.
Per l’anno scolastico 2021/22 non ci sarà la call veloce
Accantonamento posti per i concorsi ordinari già banditi
Prima di passare alla fase straordinaria, saranno accantonati i posti banditi per il concorso ordinario infanzia e primaria DD n. 498 del 21 aprile 2020 e concorso secondaria DD n. 499 del 21 aprile 2020 (una parte è già stata accantonata dal 1° settembre 2020).
Fase straordinaria assunzioni docenti 2021
Gli eventuali posti rimasti potranno essere attribuiti scorrendo la prima fascia delle GPS Graduatorie provinciali per le supplenze, sia per posto comune che sostegno in possesso di tre anni di servizio svolti negli ultimi dieci (conta anche l’anno in corso) nelle scuole statali. Al momento la previsione è di 11.000 posti sostegno e 7.500 comuni.
I docenti delle GPS saranno assunti nella provincia in cui sono inseriti e avranno un contratto a tempo determinato, svolgeranno l’anno di formazione e prova superato il quale dovranno svolgere una prova disciplinare.
Il testo del decreto entra subito in vigore, ma per diventare legge dovrà passare, come è noto, l’esame del Parlamento potrà essere cambiato. L’esame inizierà prima dalla Camera (dove si potrà modificare) e poi al Senato.