Concorso scuola e abilitazione, la mini riforma 3-30-60. Torna il corso per diventare prof

E’ quasi pronto lo schema di decreto per cambiare le regole per l’accesso alla professione di insegnante di medie e superiori. Niente laurea dedicata, ma alcuni aggiustamenti alle norme attuali

E’ quasi pronto il decreto. E del resto il Pnrr fissa al 30 giugno la deadline per l’approvazione della riforma del reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria. Le novità previste dal ministero dell’Istruzione e da quello dell’Università non sono eclatanti, se lo schema sarà confermato. Non ci sarà una laurea dedicata per i prof, come invece c’è per i maestri. Le resistenze delle università non sono state superate e la riforma sarebbe probabilmente troppo complessa per il sistema accademico. Così ci si acconcia a migliorare un po’ il percorso attuale, riprendendo la vecchia strada delle Sis o, per stare ai modelli attuali, il Tirocinio formativo attivo (tfa) che è previsto per gli insegnanti di sostegno. Non basteranno più i 24 crediti in discipline psico-pedagogiche da acquisire dopo la laurea (a pagamento), ma ce ne vorranno 60, di cui 30 di tirocinio, questi ultimi da fare prima o dopo il concorso. Resta poi l’anno di prova, una volta superato il concorso prima di poter diventare professori di ruolo a tutti gli effetti. Per chi invece ha già 36 mesi di insegnamento, non ci sono altri requisiti per poter accedere direttamente al concorso.

Ecco dunque le tre strade per diventare insegnanti alle scuole medie e superiori:

La strada maestra

La strada maestra è quella dei 60 crediti, 30 di studio e 30 di tirocinio. Sono da aggiungere alla laurea magistrale nella disciplina che si è scelta (matematica, italiano, fisica, storica…). I 60 crediti si possono acquisire anche durante l’ultmo biennio, non è necessario essere già laureati, ma risulta complesso aggiungere esami che configurano un interno anno di studio (il master vale 120 crediti da solo). Si tratta di esami di ambito antropologico, psicologico e pedagogico a scelta dello studente e secondo la disponibilità dell’Ateneo in cui studia. A queste va aggiunto un periodi di tirocinio a tempo parziale. Fatto tutto questo lo studente è pronto per il concorso. Per avere l’abilitazione ci sarà una prova finale, che consiste nella preparazione di una lezione

E’ prevista anche una seconda possibilità, che permette – nel caso il concorso sia bandito quando lo studente non ha ancora finito l’acquisizione dei crediti aggiuntivi – di concorrere lo stesso e di rinviare il solo tirocinio dopo il concorso, e prima ovviamente dell’anno di prova.

Il salva-precari

Resta infine una terza possibilità residuale: chi ha insegnato anche senza abilitazione per almeno 36 mesi può accedere direttamente al concorso senza altri requisiti.

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