Concorso scuola 2023, in arrivo bando per i precari: requisiti e posti
di Alessandro Nuzzo, Money.it, 9.2.2023.
Si prevedono 70mila nuovi ingressi entro il 2024 con le nuove regole: concorsi light a cadenza annuale e 60 Cfu. L’obiettivo è coprire una parte dei posti liberi che il ministero dell’Istruzione non è riuscito ad assegnare.
Da anni in Italia si denuncia la grave mancanza di docenti e l’inefficienza del ministero dell’Istruzione di fronteggiare l’emergenza. Si pensi che la scorsa estate su 64mila cattedre vacanti è riuscito ad assegnare appena il 41% dei posti con l’effetto di riportare i supplenti oltre soglia 217mila con 500mila precari in servizio da almeno 3 anni.
I piani del Pnrr per l’istruzione prevedono però una stabilizzazione per il 2025 e non c’è tempo da perdere. Per questo motivo al ministero sono allo studio diverse soluzioni per non finire con il dover rinegoziare gli impegni già presi con Bruxelles. Tra questi anche un concorso sprint per docenti da attuare già entro la fine di quest’anno. Una risposta definitiva è attesa nei prossimi giorni ma vediamo intanto chi potrà parteciparvi.
Concorso scuola 2023, come funzionerà
Il ministero intende portare la situazione docenti nelle scuole a regime entro il 2025. Siccome in questi anni si è fatto molto poco e il tempo stringe, per recuperare terreno sta pensando ad una strategia basata su una serie di concorsi per docenti da attuare nel prossimo triennio con un primo concorso che potrebbe prendere vita già entro quest’anno.
Si tratterà di un concorso sprint che dovrebbe stabilizzare 20mila precari. Questo dovrebbe essere riservato ai docenti già abilitati, agli specializzati sul sostegno e agli iscritti in seconda fascia nelle graduatorie provinciali Gps e quindi senza abilitazione. I primi dovranno avere 30 crediti universitari per partecipare, i secondi 60 Cfu che è la nuova soglia richiesta e prevista dal Pnrr accanto ovviamente alla laurea. La modalità dovrebbe basarsi su una prova scritta e una orale.
I posti
A questo primo step che dovrebbe portare in cattedra 20mila precari ne seguirà un secondo che dovrà allinearsi alle nuove regole del Pnrr, che prevede 70mila nuovi ingressi entro il 2024 con le nuove regole (concorsi light a cadenza annuale e 60 Cfu). Per i rimanenti 50mila inserimenti si avvierebbero quindi concorsi “ordinari”, compresa la fase transitoria riservata a un’altra fetta di precari storici (quelli con tre anni di servizio alle spalle). L’obiettivo è arrivare al 2025 con il sistema a regime (resta da capire se con corsie preferenziali per assorbire altre sacche di precariato).
Con il nuovo sistema di reclutamento dovrebbe arrivare anche l’ennesimo intervento sulla mobilità. Oggi i provvedimenti attuativi del Pnrr prevedono la regola generale dei tre anni di permanenza nella sede di titolarità. Il sindacato preme però per un ammorbidimento. Viale Trastevere starebbe ragionando su una norma interpretativa (da inserire nei prossimi provvedimenti sul Pnrr) per chiarire che il vincolo triennale scatta solo per le assunzioni legate al dl 36 (e quindi al Pnrr), e non si applica invece a chi è già nominato con altre procedure.
Nel corso dei “faccia a faccia” con i sindacati il dicastero guidato da Valditara ha parlato anche di un’altra novità in arrivo a settembre, vale a dire il nuovo sistema di orientamento, che partirà dalle medie, e dei docenti tutor. I sindacati spingono affinché i 150 milioni per la valorizzazione del personale previsti dalla manovra 2023 siano destinati ai docenti tutor negli ultimi tre anni delle superiori. Per gli altri ordini di scuola si potranno utilizzare fondi esterni (Pon e Pnrr). Tutor che dovranno partecipare a corsi di formazione e saranno individuati, sulla base delle singole disponibilità, dalle varie scuole.