Conferma docente di sostegno su richiesta della famiglia: brusco stop da parte del Cspi, dubbi sulla trasparenza della norma

di Sergio De Napoli, Miur Istruzione

Rischio di violazione dei principi di trasparenza e ordine di graduatoria previsti dall’attuale sistema di reclutamento e troppo potere alle famiglie.

 

Arriva un brusco stop, che potrebbe influire sull’avvio dell’iniziativa del ministero, per quel che riguarda la conferma del docente di sostegno su richiesta delle famiglie. I dubbi sulla validità di questo nuovo provvedimento arrivano dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, secondo cui lo schema di decreto ministeriale che regolamenta la continuità didattica dei docenti di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026 non darebbe abbastanza garanzie di equità.

I principi di trasparenza

Il Cspi condivide la motivazione alla base del provvedimento, ovvero sia la garanzia di continuità didattica per gli studenti con disabilità, ma ritiene che lo strumento individuato non fornisce adeguate rassicurazioni a docenti e famiglie stesse.

Il timore principale del Cspi risiede nel rischio di violazione dei principi di trasparenza e ordine di graduatoria previsti dall’attuale sistema di reclutamento.

Troppo potere, secondo il CSPI, attribuito alle famiglie nella scelta del docente. Verrebbero meno valutazioni oggettive sulle competenze pedagogiche, nonostante la richiesta debba passare dal vaglio del dirigente scolastico.

Il potere delle famiglie

“Attribuire alla famiglia la facoltà di intercettare e interpretare i bisogni formativi dei propri figli e di individuare le risorse più adeguate potrebbe non garantire una valutazione fondata su criteri oggettivi”, si legge nel parere. Il Consiglio punta anche l’attenzione sul principio di inclusività, dal momento che il docente di sostegno è assegnato alla classe e non al singolo alunno. La volontà della famiglia potrebbe comportare processi di delega impropria e di isolamento dello studente con disabilità.

Ci sono poi da valutare problematiche legate all’attuazione del provvedimento, nel caso di docenti assegnati a più classi. L’assegnazione dei docenti alle classi deve essere prerogativa del Dirigente Scolastico, nel rispetto delle prerogative degli Organi Collegiali. Il Cspi sottolinea piuttosto l’importanza di nuove normative che garantiscano formazione e la stabilizzazione del personale a tempo determinato.

 

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