Covid scuola. Smart working per gli Ata. E i docenti fragili possono andare in DaD?
In redazione ci sono giunte le considerazioni del gruppo Facebook dei lavoratori fragili (oncologici, immunodepressi, in terapia salvavita, art. 3 comma 3 legge 104) preoccupati dalla disposizione del decreto 111, che sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che prevede l’estensione della sorveglianza sanitaria eccezionale fino al 31 dicembre.
“La cosa che ci chiediamo è come mai il Ministro del Lavoro Orlando ed il Ministro Speranza non si siano accorti che la tutela da loro prorogata stia creando problematiche non indifferenti a questi lavoratori,” ci scrivono.
La questione sollevata dal gruppo riguarda alcune contraddizioni normative, dato che vi sono molti collaboratori scolastici dichiarati inidonei dal medico competente, autorizzati allo smart working sebbene un collaboratore scolastico abbia ben poco da fare in regime di lavoro agile; e nel contempo molti insegnanti dichiarati inidonei che al contrario non potranno svolgere smart working sebbene la didattica a distanza si presti perfettamente a questo compito.
“Si continuano a lasciare a casa in malattia d’ufficio questi docenti che vorrebbero lavorare da casa – lamentano i docenti fragili – e dunque invitiamo il Ministro Bianchi ed i suoi sottosegretari a voler utilizzare queste risorse importanti per l’istruzione del nostro Paese”.
Una protesta della quale si fa portavoce il sindacato SNALV Confsal.
Chi sono il lavoratori fragili?
Ma cosa intendiamo per lavoratori fragili? Ce lo spiega l’esperto di legislazione scolastica Francesco Orecchioni:
L’art. 26, comma 2, del Decreto “Cura Italia” parla di “lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità”.
Secondo le disposizioni emergenziali, i lavoratori fragili “svolgono di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto”.
Nel settore scolastico, l’adozione della “Didattica a distanza” ha consentito nello scorso anno scolastico ai docenti fragili di continuare a svolgere sostanzialmente la loro attività senza eccessivi problemi. Le cose quest’anno sono cambiate, con la ripresa generalizzata delle lezioni in presenza.