Decreti. Scuola, 700 milioni per le paritarie: «Fondi a favore degli alunni disabili»
Nuova boccata di ossigeno per le scuole paritarie: in arrivo 700 milioni per l’anno scolastico 2023/2024. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato ieri due decreti che prevedono, complessivamente, lo stanziamento a favore delle scuole paritarie per l’anno scolastico in corso. In particolare, 113 milioni e 400mila euro saranno destinati all’accoglienza degli alunni diversamente abili mentre 90 milioni contribuiranno al funzionamento delle scuole dell’infanzia. Le risorse finanziarie sono ripartite tra gli Uffici scolastici regionali, che provvedono ad assegnarle agli istituti paritari di ciascuna regione sulla base di specifici criteri, indicati nei decreti.
«Il nostro obiettivo – ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara – è valorizzare tutte le realtà educative che fanno parte del nostro sistema pubblico di istruzione, con particolare attenzione in questo caso all’infanzia e agli alunni diversamente abili. A ogni studente deve essere garantita l’opportunità di costruire il proprio futuro».
«Non posso che essere felice per la decisione del Ministro Valditara di stanziare 700 milioni di euro a favore degli studenti delle scuole paritarie in particolare degli studenti diversamente abili che frequentano le scuole paritarie e per i bambini e le bambine iscritti alle scuole dell’Infanzia paritarie – commenta Suor Anna Monia Alfieri, giurista e docente Altis all’Università Cattolica di Milano e cavaliere al merito della Repubblica italiana – Soprattutto è significativo il fatto che lo stanziamento avviene in nome del carattere pubblico del servizio reso dalle scuole paritarie, ulteriore prova della vicinanza del Ministro e del Governo al tema della garanzia del diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori. Il Ministro Valditara ha, infatti, affermato che l’obiettivo del Governo è quello di valorizzare tutte le realtà educative che fanno parte del Sistema Pubblico dell’Istruzione, poiché a ogni studente deve essere garantita l’opportunità di costruire il proprio futuro».
«Si tratta pertanto di un passo importante che sprona a guardare avanti, sino al pieno riconoscimento ai genitori del loro diritto a scegliere la scuola a costo zero, avendo già pagato le tasse, la scuola per i propri figli. – aggiunge Suor Anna Monia Alfieri – La situazione sul fronte della garanzia del pluralismo educativo in Italia è quanto mai drammatica». I dati non sono infatti confortanti: nel 2007 le scuole paritarie sul territorio nazionale erano 13.252 con 1.245.346 studenti. Oggi, i numeri relativi all’anno scolastico in corso, ci dicono che le scuole sono scese a 11.426 con 770.130 studenti.
In sostanza hanno chiuso 1.826 scuole, con una perdita di studenti pari 475.216 unità. «Il pluralismo educativo risulta, di conseguenza, gravemente compromesso, soprattutto al sud, dove la percentuale va dal 4 al 10% – conclude suor Monia – Ecco, dunque, che occorre agire urgentemente e nell’immediato affinché anche in Italia sia realizzata la riforma tanto attesa e che dà pieno compimento ai principi affermati dalla Costituzione, nel lontano 1948».
Anche la senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, membro della commissione cultura del Senato e vice responsabile del Dipartimento Scuola del Partito parla di «scuola realmente inclusiva». «Un altro tassello verso una scuola realmente inclusiva, aggiunto dal Ministro Valditara e dal Governo Meloni che fin dal loro insediamento hanno posto la scuola, il personale scolastico e la formazione di milioni di ragazzi al centro dell’agenda di governo – commenta la senatrice Bucalo – Segno tangibile che quando si ha la volontà, alle parole seguono i fatti concreti».
In una nota Giampiero Redaelli, presidente della Fism – la Federazione Italiana Scuole Materne alla quale fanno riferimento circa 9000 realtà educative sparse in tutto il Paese, frequentate da circa mezzo milione di bambini fra 0 e 6 anni – dichiara: «Ringrazio il Ministro Valditara per aver firmato celermente, come promesso, i due decreti che aiuteranno le nostre scuole ancora alle prese con gravissime difficoltà finanziarie. Si tratta per noi di un primo significativo contributo che riconosce il nostro far parte dell’unico sistema pubblico di istruzione, che dimostra attenzione ad un ambito importantissimo del Paese e alle esigenze delle famiglie, oltre ad andare finalmente nella direzione di quella piena e reale parità scolastica che attendiamo da tempo».