Decreto Natale: terza dose anticipata dopo 3 mesi, mascherina obbligatoria all’aperto, FFP2 sui mezzi pubblici, scuola sempre in presenza
Oltre 36mila casi nelle ultime 24 ore in Italia. L’emergenza Covid-19 ritorna a farsi sentire e il governo è pronto a correre ai ripari.
Giovedì 23 dicembre, alle 9:45, è prevista una Cabina di Regia propedeutica alla riunione del Consiglio dei Ministri che dovrà varare il Decreto Natale. Alle 15 il premier Draghi riunirà poi la cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, per approvare la relazione annuale da trasmettere al Parlamento. A seguire, nel pomeriggio, è prevista la riunione del Consiglio dei ministri che avrà sul tavolo anche le misure sul Covid.
Ecco gli ultimi aggiornamenti in merito alle misure che l’esecutivo Draghi si appresta a varare.
Mascherina obbligatoria all’aperto in tutta Italia e FFP2 nelle situazioni a maggior rischio assembramento -forse persino a bordo di mezzi pubblici- tamponi tra seconda e terza dose, green pass più breve. E ancora: possibile estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie, che andrebbero così ad aggiungersi al personale sanitario, alle forze dell’ordine, ai dipendenti delle scuole e delle università. Estendere il super green pass nei luoghi di lavoro. L’ipotesi sarebbe quella di escludere il tampone antigenico dagli strumenti che consentono di ottenere il certificato, rendendo, di fatto, obbligatorio il vaccino per andare a lavorare. L’obiettivo, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe quello di ‘recuperare’ quei 2,3 milioni di italiani tra i 40 anni e l’età pensionabile che non si sono vaccinati. Infine: l’anticipo della terza dose di vaccino anti-Covid da cinque a tre mesi. Il parere sarà poi inviato al ministero della Salute per l’eventuale emanazione di una apposita circolare.
La priorità, rimarca a più riprese il premier Mario Draghi durante la tradizionale conferenza di fine anno, è fare la terza dose. Perché “i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus”: non a caso “dei decessi tre quarti sono non vaccinati”.
Il presidente del Consiglio premette che a guidare le misure che il governo adotterà sarà la scienza, i numeri, i dati, “non la politica”.
Intanto “non è esclusa” la scelta dell’obbligo di tampone per situazioni a rischio, come feste e discoteche. Come segnala l’ADNKronos, in ballo potrebbero esserci anche le partite di calcio, con l’esito di un tampone negativo per i tifosi che vanno a seguire la squadra del cuore allo stadio. D’altronde ai tedeschi è andata anche peggio: dal 28 dicembre tornano le partite a porte chiuse.
Alcuni mesi dopo la seconda dose, ha ricordato Draghi, la protezione del vaccino comincia a calare “più rapidamente di quanto si pensasse e per certi tipi di vaccini anche più rapidamente” e serve una barriera ulteriore per il periodo di intermezzo fino alla terza dose: “In quel periodo è utile fare il tampone per aumentare la protezione dal virus”.
Questa ragione muove anche l’ipotesi, ormai quasi una certezza, che la durata del super green pass tra la seconda e la terza dose verrà ridotta: potrebbe scendere a 4 mesi, secondo fonti di governo.
Per adesso nessuno slittamento del ritorno in classe dopo l’Epifania
Mentre non ci sarà nessuna sorpresa sul calendario delle vacanze scolastiche: non verrà allungato, il 10 gennaio tutti sui banchi. Sarà avviato uno screening nelle scuole, ma il ritorno alla didattica a distanza per ora sembra scongiurata:
“Faremo di tutto perché questa esperienza non si ripeta”, dice il premier assicurando di essere consapevole della
sofferenza che le restrizioni hanno provocato nei giovani e nei bambini.