Didattica metacognitiva: cos’è e come funziona in classe
da scuola.net
Didattica metacognitiva: di cosa si tratta
Al giorno d’oggi si sente spesso parlare di didattica metacognitiva ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratti. Con questo termine si indica un tipo di approccio didattico che può essere applicato nelle scuole di qualsiasi ordine e grado e che consiste nell’aiutare gli studenti a imparare. Nel corso degli anni scolastici infatti gli alunni non apprendono solo conoscenze e nozioni nelle diverse materie, ma devono sviluppare anche una serie di processi cognitivi che possono essere utili a migliorare le proprie competenze. Proprio per tale ragione la didattica metacognitiva è sempre più apprezzata nelle scuole e comprende innanzitutto un grande lavoro da parte degli insegnanti. Questi ultimi infatti dovranno essere in grado di trasmettere agli studenti non solo il sapere ma anche tutte le informazioni, le abilità e gli strumenti che servono a sviluppare la didattica metacognitiva e favorire i processi di autoriflessione.
Quali sono gli obiettivi principali della didattica metacognitiva
La didattica metacognitiva ha lo scopo di aiutare gli alunni a dare vita a un processo di analisi e riflessione che permetterà loro di apprendere in maniera più semplice e veloce. Non tutti gli studenti, infatti, sono uguali: ognuno di essi necessita di un metodo di studio individuale in base alle proprie capacità e competenze. Con la metacognizione è possibile dunque valutare quale sia il metodo di apprendimento più consono alle proprie attitudini, favorire la capacità di problem solving e correggere in maniera autonoma gli eventuali errori. Naturalmente è importante tenere in considerazione che tale didattica non può avvenire in modo meccanico ma lo studente dovrà essere continuamente stimolato nel suo percorso scolastico. Grazie a questo tipo di approccio ogni alunno potrà sviluppare in maniera più efficace le risorse che gli vengono fornite in classe, mantenere alta l’attenzione a lezione e capire quali sono i passaggi da affrontare per arrivare a uno scopo preciso. Questo percorso di crescita deve essere coadiuvato dagli insegnanti che dovranno fornire le direttive giuste affinché gli alunni possano raggiungere tali obiettivi. La didattica metacognitiva può essere messa in pratica già con gli alunni che frequentano le scuole elementari: questo approccio infatti permetterà loro di creare un metodo di studio valido ed efficace che poi potrà essere messo in pratica successivamente nel percorso scolastico.
Didattica metacognitiva: perché è importante per gli alunni con DSA
Uno dei vantaggi della didattica metacognitiva è senza dubbio quello di rappresentare un valido alleato per gli studenti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento). In genere infatti questi studenti hanno maggiori difficoltà ad apprendere le nozioni di base che vengono fornite in classe, pertanto una strategia didattica adeguata può essere l’ideale in questi casi. In particolar modo i ragazzi che soffrono di discalculia o dislessia possono essere guidati in un percorso metacognitivo da tutor e docenti che consentiranno loro di concentrarsi sulle proprie abilità allontanandosi invece da eventuali errori o difficoltà. In molti casi infatti gli studenti con questi disturbi vivono l’esperienza delle lezioni e dei compiti a casa come un vero e proprio scoglio insormontabile da superare. Con la didattica metacognitiva invece è possibile capire qual è il metodo di studio più appropriato e come personalizzarlo in base alla propria predisposizione. Tutto ciò deve essere effettuato in maniera autonoma tenendo però sempre presente l’ausilio di un tutor.
Quali strategie possono essere messe in pratica nella didattica metacognitiva
La didattica metacognitiva tiene in considerazione una serie di strategie che possono essere messe in pratica sia dagli studenti sia dagli insegnanti. Tali strategie consentono di pianificare quali saranno gli strumenti e i metodi da attuare a casa e in classe per aumentare le capacità di apprendimento di ogni studente. Questo percorso di autoriflessione deve essere fatto in maniera autonoma seguendo innanzitutto le proprie inclinazioni. Pertanto lo studente potrà fare un’autovalutazione cercando di capire quali sono i propri interessi, le proprie preferenze, le nozioni più difficili da apprendere e gli errori che vengono fatti più frequentemente. In questi casi gli alunni possono anche tenere un diario personale in cui avere traccia di tutto ciò che serve loro per capire il metodo di studio più appropriato. Il diario può essere utilizzato anche in modi diversi: ad esempio in classe è possibile scrivere quali sono state le nozioni più semplici da capire oppure delle riflessioni personali su alcuni argomenti. In questo modo il ragazzo potrà rileggere ciò che ha scritto e riflettere su quello che ha imparato. Uno strumento che invece può essere messo in pratica dagli insegnanti riguarda la motivazione: nonostante la didattica metacognitiva deve essere sviluppata in maniera del tutto personale dagli studenti, è fondamentale che il docente fornisca tutto ciò di cui la classe ha bisogno per essere stimolata in questo percorso. Può capitare che le classiche lezioni frontali siano poco apprezzate dagli alunni e che non catturino l’attenzione: per tale ragione è possibile utilizzare alcuni metodi che possono essere utili ad aumentare la motivazione. Tra questi è opportuno ricordare i laboratori (in cui gli studenti mettono in pratica ciò che imparano) oppure il lavoro di gruppo. Quest’ultimo permette di aumentare la cooperazione tra i ragazzi e di sviluppare anche le relazioni sociali. Tale attività inoltre favorisce il confronto con gli altri nonché la condivisione: l’insegnante può dividere la classe in vari raggruppamenti e assegnare un compito a ciascuno di loro. Dopodiché ogni alunno può confrontarsi non solo con i membri del proprio team ma anche con quelli degli altri per avvalersi delle conoscenze e delle strategie messe in atto. Scambiarsi le idee in classe e apprendere quelle altrui favorisce la riflessione e la valutazione dei propri errori.
Altri elementi da tenere in considerazione per la didattica metacognitiva
Ci sono altre strategie nella didattica metacognitiva che devono essere tenute in considerazione. Tra queste è opportuno ricordare la strategia di selezione che permette di selezionare le informazioni che vengono reputate più utili dagli studenti nonché sottolineare, annotare e imparare i concetti più importanti. Un’altra strategia fondamentale è quella organizzativa: in base a quest’ultima lo studente deve organizzare i vari argomenti al fine di creare un discorso che segua una logica precisa. Questo procedimento può essere fatto sia che si tratti di un discorso orale sia scritto. In questi casi potrebbe essere molto utile la creazione di una mappa concettuale che tenga traccia degli argomenti più importanti. Anche la strategia di elaborazione è molto efficace per gli studenti: tale strategia consiste nell’unire le conoscenze già acquisite con quelle ancora da imparare. Questo metodo permette di collegare le varie informazioni tra loro così da creare un discorso più ampio e strutturato. Infine non bisogna dimenticare la strategia di ripetizione: è la più importante perché soltanto con la ripetizione è possibile memorizzare tutti i concetti e fissarli a lungo nella mente. Affinché sia maggiormente efficace, la ripetizione deve essere eseguita il prima possibile e diverse volte di seguito. Pertanto l’insegnante in classe dovrà concedere ai ragazzi il giusto tempo di cui hanno bisogno per ricordare le nozioni e gli argomenti appena spiegati e fissarli bene in mente.