Diplomati magistrali: riconoscimento del punteggio nelle GPS, ministero verso il semaforo verde
da Miuristruzione
Oggi i dirigenti del Ministero dell’Istruzione e del Merito hanno comunicato alle organizzazioni sindacali rappresentative la volontà di aprire nuove opportunità per i docenti abilitati e specializzati all’estero, così come per i diplomati magistrali.
Le nuove possibilità
La proposta, avanzata dall’Anief e ancora in attesa di una conferma definitiva, riguarda la possibilità per i docenti abilitati o specializzati all’estero di ottenere contratti di lavoro anche in Italia, e per i diplomati magistrali di avere il punteggio riconosciuto nelle Graduatorie Permanenti Sostegno (GPS) per gli anni scolastici 2024/25 e 2025/26, a seguito del prossimo rinnovo previsto tra qualche settimana.
Un elemento chiave di questa modifica proposta è la concessione di supplenze per il personale abilitato o specializzato all’estero in attesa del riconoscimento del proprio titolo in Italia. Inoltre, si chiarisce che in caso di esaurimento delle graduatorie, le scuole potranno considerare anche i candidati inseriti nelle GPS ma non destinatari di supplenza.
In attesa della forma definitiva
L’Anief ha sostenuto con determinazione i docenti abilitati e specializzati all’estero, ritenendo che il ritardo nell’ottenimento del riconoscimento da parte dell’Amministrazione non debba precludere la possibilità di ottenere, nel frattempo, supplenze dalla prima fascia delle GPS. Questa richiesta è stata recepita dall’Amministrazione nell’ultima versione dell’Ordinanza, che ora dovrà passare attraverso ulteriori fasi di valutazione prima di essere pubblicata nella sua forma definitiva.
Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, ha commentato: “Attendiamo con interesse l’inclusione di queste importanti novità nell’Ordinanza definitiva delle GPS degli anni scolastici 2024/25 e 2025/26. La finestra temporale per il rinnovo è stata spostata presumibilmente a metà aprile, proprio per tenere conto di queste e altre modifiche necessarie per garantire la tutela dei diritti di coloro che si sono abilitati e specializzati all’estero, nonostante gli enormi sacrifici professionali, umani ed economici sostenuti”.