Docente tutor, quante ore di lavoro e quando si svolgerà la formazione?

Sono diversi i dubbi espressi dai docenti in merito alle due nuove figure di docenti tutor e docenti orientatori.

docenti tutor ed orientatori rappresentano una delle novità del prossimo anno scolastico 2023/23: si tratta di due nuove figure che non sono state accolte positivamente dal personale docente, già particolarmente oberato di impegni e adempimenti da assolvere. Quando si svolgerà il corso di formazione da 20 ore (sei moduli e due fasi) previsto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito?

Docenti tutor ed orientatori: quando è previsto il corso di formazione?

Il Ministero dell’Istruzione, nella circolare diffusa lo scorso 5 aprile, ha indicato quanto segue: ‘Per far fronte a questo impegno, a partire dalla fine del mese di aprile, un’adeguata platea di docenti della scuola secondaria di secondo grado che ricopriranno la funzione di docente tutor e docente orientatore è coinvolta nei percorsi di formazione organizzati da INDIRE e articolati in moduli online della durata di 20 ore, fruibili in modalità sincrona e asincrona’.

Appare chiaro come la tempistica relativa alla fine di aprile non poteva essere considerata come ‘realistica’, tanto più che la finestra utile per la presentazione delle domande è stata ampliata. Considerando che la fine dell’anno scolastico include diversi impegni, le tempistiche si riducono ulteriormente. Per venire incontro alle esigenze dei docenti, c’è il fatto che la formazione potrà essere fruita anche in modalità asincrona.

I dubbi dei docenti

Se da una parte diversi docenti stanno mostrando al percorso di formazione delle due nuove figure di docente tutor e docente orientatore, dall’altra ci sono ancora tanti dubbi da sciogliere in relazione a questi nuovi incarichi. Uno di questi dubbi è legato alla durata triennale dell’incarico, un fattore che pesa non poco sull’opportunità o meno di ricoprire i nuovi ruoli.
Un altro dubbio è quello legato alla retribuzione prevista dal Ministero dell’Istruzione in relazione alle ore di lavoro richieste: la contrattazione integrativa di istituto dovrà, infatti, stabilire i criteri per la ripartizione delle somme. L’impegno del docente, infatti, dev’essere considerato ‘forfettario’: il Ministero dell’Istruzione, infatti, non ha individuato un determinato numero di ore di lavoro.

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