Docenti stressati e malpagati, ‘occorrono interventi legislativi adatti’
Il lavoro del docente non è più come quello di una volta: in passato, la figura dell’insegnante veniva rispettata da tutti, era considerata un punto di riferimento per l’intera società che le dava autorevolezza e riconoscenza per il compito svolto. Adesso, invece, le difficoltà relazionali con alunni e famiglie, gli stipendi bassi, la burocratizzazione del lavoro e la mancanza di riconoscimento sociale creano stress, demotivazione e burnout per tanti insegnanti. A complicare il tutto, l’innalzamento dell’età pensionabile e l’acuirsi del divario generazionale. Considerando che il numero dei docenti stressati cresce sempre di più, il sindacato Anief ha richiesto degli interventi legislativi per frenare questo fenomeno.
Recenti indagini sui docenti stressati i Italia
Varie ormai, infatti, sono le ricerche e le indagini sul burnout degli insegnanti, che testimoniano come il numero dei docenti stressati nel nostro Paese stia crescendo sempre di più. Qualche settimane fa, un’ indagine dell’Health & Sustainability lab dell’università Bicocca di Milano ha evidenziato la presenza di uno stress cronico tra gli insegnantidovuto al proprio impiego con “un’eco su molti aspetti della vita. A soffrirne è quasi un professore su due” e “il 35 per cento dei docenti è arrivato al punto di valutare seriamente l’idea di licenziarsi”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il risultato finale di tutti questi fattori – stipendi assai al di sotto di un dipendente ministeriale, burocrazia sempre maggiore, mancato riconoscimento pubblico della professione, carriera bloccata e troppa precarietà, portano inevitabilmente ad un grado di insoddisfazione dei nostri professionisti della formazione: in diversi casi, soprattutto dopo i 59-60 anni di età, la frustrazione si trasforma in burnout e spesso in patologie e in un alcuni casi in gesti estremi di autolesionismo che possono portare anche al suicidio. È un quadro troppo brutto per essere vero? No, è semplicemente la realtà dei fatti, adesso sorretta anche da numeri inconfutabili e ricerche di settore”.
“Il sindacato Anief sta facendo il massimo delle sue possibilità – ha spiegato Pacifico – per cercare di venire incontro al crescente numero di docenti stressati: siamo coscienti, però, che occorre approvare delle leggi che affrontino il problema tutelando i lavoratori della scuola. Una di queste è senza dubbio l’uscita del lavoro anticipata rispetto agli attuali parametri che fanno lasciare il servizio alle soglie dei 70 anni di età: lo abbiamo chiesto attraverso audizioni in Parlamento, emendamenti, incontri con senatori e deputati di tutto l’arco parlamentare”. Inoltre, Pacifico ha ricordato che il sindacato ha lanciatouna petizione online attraverso la quale attivare il pensionamento del personale scolastico a 60 anni con riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria: in poco più di due mesi questa petizione ha raccolto quasi 110 mila adesioni.