Ferito per scherzo a scuola con il righello, il compagno dello studente ferito sarà sospeso
«Voglio assolutamente con cuore e affetto autentico schierarmi dalla parte della famiglia dello studente che ha subito il danno». La preside Grazia Angeloni interviene sul caso del ragazzo 14enne, studente dell’Istituto Luigi di Savoia di Chieti che ha riportato delle lesioni dopo essersi seduto su una riga posizionata in verticale sulla sedia da un compagno di classe. Uno scherzo che avrebbe potuto avere conseguenze anche più gravi.
«Si tratta di un episodio della massima gravità anche se non dolosamente commesso dal compagno di banco dello studente ferito, minorenne anche lui. Prendo atto – prosegue la professoressa Angeloni – delle scuse della madre che è venuta personalmente a scuola, assicurandomi che il ragazzino non voleva assolutamente produrre danno con intenzionalità. Tuttavia ho annunciato alla signora di tenersi pronta per una convocazione in contraddittorio che in questi casi di assoluta gravità la scuola applica nel regolamento d’istituto. Di certo il provvedimento disciplinare si tradurrà in una sospensione i cui termini verranno decisi dal consiglio scolastico c
he in queste situazioni particolarmente gravi vanno dai sedici giorni in su». Lo studente ferito si trova ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Pescara. Ha subito un intervento e le sue condizioni sono stabili. Guarirà in 30 giorni. Tra le ipotesi c’è anche la possibilità che un altro ragazzo sia coinvolto con il compito di distrarre il destinatario dello scherzo finito male. Uno studente, sempre frequentante la stessa classe, si sarebbe reso immediatamente disponibile a raccontare i fatti.
«Voglio assolutamente con cuore e affetto autentico schierarmi dalla parte della famiglia dello studente che ha subito il danno». La preside Grazia Angeloni interviene sul caso del ragazzo 14enne, studente dell’Istituto Luigi di Savoia di Chieti che ha riportato delle lesioni dopo essersi seduto su una riga posizionata in verticale sulla sedia da un compagno di classe. Uno scherzo che avrebbe potuto avere conseguenze anche più gravi.
«Si tratta di un episodio della massima gravità anche se non dolosamente commesso dal compagno di banco dello studente ferito, minorenne anche lui. Prendo atto – prosegue la professoressa Angeloni – delle scuse della madre che è venuta personalmente a scuola, assicurandomi che il ragazzino non voleva assolutamente produrre danno con intenzionalità. Tuttavia ho annunciato alla signora di tenersi pronta per una convocazione in contraddittorio che in questi casi di assoluta gravità la scuola applica nel regolamento d’istituto. Di certo il provvedimento disciplinare si tradurrà in una sospensione i cui termini verranno decisi dal consiglio scolastico c
he in queste situazioni particolarmente gravi vanno dai sedici giorni in su». Lo studente ferito si trova ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Pescara. Ha subito un intervento e le sue condizioni sono stabili. Guarirà in 30 giorni. Tra le ipotesi c’è anche la possibilità che un altro ragazzo sia coinvolto con il compito di distrarre il destinatario dello scherzo finito male. Uno studente, sempre frequentante la stessa classe, si sarebbe reso immediatamente disponibile a raccontare i fatti.
La dirigente, però, non vuole sentire parlare di bullismo. «La scuola non può essere destinataria di pubblico ludibrio sui social network tuona la dirigente scolastica – ogni persona che si permetterà di dire cose non veritiere, offensive e oltraggiose all’immagine della scuola ne risponderà penalmente perché io non esiterò a querelarle per tutelare l’immagine di una scuola che è sempre stata l’eccellenza in tutto il contesto italiano. Queste persone si informino prima di parlare: sul sito della scuola che è assolutamente trasparente è riportato il nostro regolamento d’istituto che prevede tutto un protocollo sul bullismo e il cyberbullismo».
Il padre del giovane studente vittima dell’episodio che poteva avere conseguenze molto gravi è determinato a procedere sia a livello civile che penale. Nello specifico Grazia Angeloni ci tiene anche a precisare che «in questo caso parliamo di attentissima vigilanza del professore che stava tenendo la sua lezione in un contesto tranquillo e, mentre leggeva dei paragrafi di un libro spiegandoli ai ragazzi mai si sarebbe potuto accorgere di ciò che stava avvenendo: il fatto è avvenuto nella terza e penultima fila di banchi. Dalla cattedra non poteva avere visuale su una seduta che ha oltretutto un’altezza molto inferiore rispetto al banco è quello che in questa seduta per la sedia stava avvenendo. Il fatto è stato del tutto imprevedibile». Sulla questione la procura per i minorenni ha aperto un’inchiesta: il righello è stato sequestrato. Gli agenti della questura di Chieti hanno acquisito gli indumenti insanguinati in ospedale, utili per l’avvio delle indagini.
da il messaggero