Gestione casi Covid a scuola: nuovo dietrofront, restano le vecchie regole. Niente DaD con un solo positivo
Nuovo dietrofront sul ritorno in DaD in caso di contagi da Covid19 a scuola. Il governo, nemmeno a 24 ore dalla circolare del Ministero della Salute e dell’Istruzione diffusa ieri, 30 novembre, precisa infatti: “Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato”. Alla luce della situazione epidemiologica attuale e dopo i necessari approfondimenti, continuano dunque a valere le precedenti regole sulla quarantena in classe e a breve sarà pubblicata una nuova circolare esplicativa da parte del Ministero della Salute.
“Solo chi va in isolamento farà didattica a distanza, la classe continua in presenza”. E’ questo, secondo quanto si apprende, il contenuto di una nota esplicativa di chiarimento a firma Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione che supera la circolare emanata ieri. Parallelamente l’impegno della struttura commissariale ad effettuare tempestivamente test nelle classi con un caso positivo. La nota ribadisce che si mantiene la didattica in presenza.
La struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 del generale Figliuolo “intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento” del Covid, affermano fonti di governo, sottolineando che “garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del Governo”.
Servono quindi due casi di positività per i bambini dai 6 anni ai 12 per tornare tutti in Dad. Per i ragazzi più grandi (che sono per l’85% vaccinati) resta invece il sistema della “sorveglianza attiva con i tamponi“: rimangono a casa soltanto i positivi e si andrà tutti in Dad soltanto al terzo contagio.